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Finalmente la Zes Jonica

“Ci avevamo visto bene. La firma del decreto istitutivo della Zes Jonica non può che essere salutata positivamente tanto più che, anche se a distanza di quasi due anni, giunge a compimento una felice intuizione del sottoscritto inserita nella legge regionale speciale per Taranto”.

Gianni Liviano, consigliere regionale tarantino, commenta così l’avvenuta firma, da parte del ministro Lezzi, del decreto che istituisce la Zes jonica.

“Adesso – aggiunge Liviano – possiamo contare su un ulteriore strumento di crescita non solo economica ma anche occupazionale dal momento che la Zes incentiverà gli investimenti, anche esteri, sul nostro territorio grazie anche al fatto che il progetto iniziale si è arricchito di ulteriori provvedimenti governativi quali il fondo da 300 milioni di euro per le imprese che investiranno, con la conseguente sospensione dell’Iva, e, soprattutto, con lo snellimento delle procedure burocratiche, vero freno a mano per chiunque voglia avere tempi certi per avviare le proprie attività. Quando ipotizzavo, infatti, di individuare una zona economica speciale (e organizzavo iniziative pubbliche per parlarne invitando esperti del settore) quale attrattrice di nuovi e importanti investimenti per l’area di Taranto, le Zes – ricorda Liviano – erano ancora chiuse nei cassetti del ministero che, in un primo momento, aveva in mente un progetto più ridimensionato rispetto a quello messo in campo con il decreto “Resto al Sud”. Le Zes, infatti, per la maggiore capacità di catalizzare investimenti diretti esteri grazie alla concessione di agevolazioni fiscali, finanziarie, amministrative ed infrastrutturali, si sono rivelate un efficace strumento di accelerazione economica, rispetto al modello classico di zona franca doganale, risultando più attraenti per la business community. L’introduzione di questi formidabili strumenti di accelerazione economica in Italia, cambierà sicuramente il ruolo del Paese nel Mediterraneo: non più solo porta dell’Europa ma fulcro e volàno dell’economia euro-mediterranea. Non solo – aggiunge Liviano – Taranto potrebbe ritornare in gioco, svolgendo un ruolo cardine, nell’ambizioso progetto della Via della Seta (attualmente la città ne è esclusa a vantaggio di realtà portuali del nord Italia) che prefigura interessanti opportunità di aumento degli interscambi commerciali fra l’Estremo Oriente e l’Italia attraverso il diretto coinvolgimento del suo apparato logistico-portuale. Per non parlare del fatto – conclude il consigliere regionale tarantino – che Taranto è anche centrale nell’asse scandinavo-mediterraneo e che, con la sua logistica portuale ha la capacità di percepire un sistema indoor diventando avamposto della distribuzione africano-orientale (corridoio che lega da una parte Suez e dall’altra i Dardanelli) e di guardare ai sistemi euroasiatici”.

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