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Europa, minibot e polemiche

GIOVANI DI CONFINDUSTRIA, ‘PAZIENZA E’ FINITA, ORA CRESCITA’ 

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’assemblea della Federazione Gomma Plastica, interviene sulla polemica dei minibot: ‘Sui minibot siamo in linea con Draghi, perche’ significa debito pubblico’.  ‘Il problema – ha aggiunto – e’ che noi non possiamo piu’ realizzare debito pubblico, salvo che lo facciamo per investimenti nella logica degli eurobond, da concordare con gli altri Paesi’. Da Rapallo arriva la denuncia del presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Alessio Rossi: ‘Da anni facciamo proposte, ci siamo rivolti a tutti i governi. Davanti a noi ci sono solo campagne elettorali interminabili e mai un confronto serio, e’ finita la nostra pazienza, la nostra proposta al governo e’ una sola: riattivare una cabina di regia per la crescita’.

“Sui minibot siamo in linea con Draghi, perche’ significa debito pubblico”. Cosi’ il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’assemblea della Federazione Gomma Plastica. “Il problema – ha aggiunto – e’ che noi non possiamo piu’ realizzare debito pubblico, salvo che lo facciamo per investimenti nella logica degli eurobond, da concordare con gli altri Paesi”.

“Sia la lettera da parte dell’Europa, sia le risposte dal punto di vista tattico del nostro governo fanno capire che si cerca un dialogo costruttivo e non uno scontro, che non è nell’interesse di nessuno”, dice il presidente di Confindustria. “Abbiamo già detto che lo sforamento del 3% è un errore – continua Boccia – e la procedura di infrazione non è nell’interesse del Paese, questo è un elemento essenziale”.Il numero uno di viale dell’Astronomia vedrebbe invece bene degli strumenti di debito europeo di scopo. “Altra cosa – chiarisce – è l’emissione di Eurobond per una grande dotazione infrastrutturale transnazionale, che va nella direzione dell’interesse dell’Europa e dell’Italia”.

Secondo Boccia “un clima più sereno è auspicabile, ma lo vedremo nel merito anche su come affronteremo la prossima manovra finanziaria, che non è affatto una questione marginale”. Il numero uno degli industriali evidenzia che “il debito pubblico è una questione italiana e non europea, noi dobbiamo affrontare tre cose contemporaneamente: debito, deficit e crescita. Dobbiamo ridurre il debito e il deficit e dobbiamo aumentare la crescita: questo significa fare un’operazione in cui prima si definiscono gli obiettivi sull’economia reale e poi si individuano strumenti, provvedimenti, risorse e saldi di bilancio e non fare l’inverso, perché se facciamo l’inverso con operazioni che incrementano solo la spesa ordinaria, non facciamo l’interesse del Paese”.”Spero – conclude il presidente di Confindustria – che il governo ci ascolti, ma il problema è che deve iniziare a fare gli interessi del Paese guardando al medio e lungo termine”.

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