Facebook ha messo a punto uno strumento che dice quanto hanno speso in ads i partiti: chi ha investito di più in sponsorizzate è Matteo Salvini
Un tempo esistevano i manifesti, le interviste in televisione e il passaparola. Da qualche tempo, il mezzo preferito dai partiti politici per farsi pubblicità sono invece diventati i social network. La maggioranza degli elettori ha un profilo Facebook, e ogni formazione può trasmettere il messaggio che vuole destinandolo a un pubblico ben preciso, capendo nel contempo quanto ha avuto effetto. Per farsi un’idea, un post sponsorizzato pagato tra i 500 e i 999 euro può raggiungere 200mila visualizzazioni.
Per 5mila euro, quello stesso post può essere visto da un milione di persone e, potenzialmente, influenzare il loro voto.
Fino a poco tempo fa, era solo possibile immaginare quanto spendesse ogni partito per farsi pubblicità o fare delle stime dopo aver spulciato le pagine dei politici. In occasione delle elezioni europee, Facebook ha però messo a disposizione anche in Italia uno strumento noto come libreria inserzioni. A questo link, è possibile vedere a quanto ammonta lo sforzo economico di ogni partito, quali temi sono stati rilanciati, per quanto tempo, e a chi si è scelto di farli vedere.
Incrociando i dati, si scopre che tutti i principali partiti hanno speso migliaia di euro, ad eccezione del Movimento 5 stelle che ha iniziato a pubblicare inserzioni (12) solo nell’ultima settimana per una spesa totale di 701 euro. Chi ha investito di più è Matteo Salvini.
Il caso Salvini
L’entourage di Salvini ha investito più di 90mila euro per fare pubblicità al vicepremier su Facebook, il 40% del quale solo nell’ultima settimana. Come si vede sulla libreria inserzioni, tutte le ads hanno rilanciato la pagina ufficiale del leader della Lega – che è gestita da 22 profili – ma non quella del partito.
In generale, la spesa per un singolo post si aggira tra i 100 e i 5mila euroma almeno in un caso si è arrivati a pagare 10mila euro. Le immagini in questione rilanciavano una manifestazione in Piazza Duomo e avevano come target soprattutto uomini di età compresa tra i 25 e 54 anni in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.
I post in questione sponsorizzano diversi temi: comizi, dichiarazioni di Salvini ma anche video e notizie di immigrati che commettono reati. Uno dei post più rilanciati è stato quello con le critiche a Fabio Fazio, conduttore di Che Tempo che fa con il quale il vicepremier si è scontrato spesso a distanza. Nell’inserzione si vede l’immagine del conduttore e la scritta “io ospite da Fazio? Solo se si dimezza lo stipendio milionario pagato da milioni di italiani”. Salvini ha pubblicato il post a inizio aprile, poco dopo aver rifiutato l’invito di andare in trasmissione, e ha mantenuto l’inserzione attiva fino a maggio.
Va segnalato che a Salvini non sono mancati casi in cui Facebook ha rimosso i post per violazioni sulle norme in materia di pubblicità e sponsorizzazioni.
Le spese degli altri
La pagina della Lega – quella del partito – è l’unica a non aver speso nulla per le inserzioni. Quella del Partito democratico ha investito 88475 euro, quella di Fratelli d’Italia 23774 e quella di Forza Italia 7mila euro. I due partiti di destra hanno sponsorizzato anche – anzi, soprattutto – le pagine dei leader: l’investimento per l’account di Silvio Berlusconi (gestito da 17 persone) è stato pari a 73759 euro mentre quello per Giorgia Meloni a 18824. Non risultano invece inserzioni attive né per Nicola Zingaretti, leader del Pd, né per il grillino Luigi Di Maio.
I big non sono gli unici a farsi pubblicità. CasaPound, il partito di estrema destra che nelle ultime settimane ha guidato le proteste contro l’assegnazione delle case popolari ai rom alla periferia romana, ha pagato un post sponsorizzato che circola dal 18 maggio: si rivolge ad un target di soli uomini, di età compresa tra i 25 e i 44 anni che vive soprattutto nel Lazio.