Principale Politica Autonomie locali Claudia Raimondi candidata al Comune di Bari

Claudia Raimondi candidata al Comune di Bari

Qual è stata la motivazione che  ha spinto una giovane donna come lei a candidarsi?

Ho deciso di mettermi in gioco perché sono piuttosto critica nei confronti del sistema ed ho ritenuto necessario provare ad agire in prima persona piuttosto che  rimanere alla finestra a guardare.

La campagna elettorale  è impegnativa. Lei ha riscontrato aspetti negativi ed anche situazioni  positive? 

Senza ombra di dubbio la cosa più negativa di questa campagna elettorale e’ stato avvertire, soprattutto nei giovani, quel senso di apatia di sfiducia verso le istituzioni, una sorta di avversione verso la politica ed i suoi esponenti. Tutto ciò oltre che essere molto triste, trovo sia anche estremamente pericoloso perchè ci rende tutti più indifesi e più aggredibili. Io sono convinta che il sistema si possa migliorare ma solo operando dall’interno e con la partecipazione di tutti.

Cosa proprio  non le piace della nostra città?

L’indifferenza verso gli altri e la poca educazione sociale. Sembra di fatto che ognuno pensi solo a coltivare “egoisticamente” i propri interessi. Invece io sono convinta che gli interessi della collettività, in fondo, sono costituiti dalla somma dei tanti interessi individuali e che la Politica deve essere capace di dare risposte a tutti i cittadini .

Su che cosa  costruirebbe  una parte del futuro di Bari?

Darei maggior impulso alle strutture ricettive turistiche e culturali: ritengo di fatto che il terzo settore possa rappresentare la motrice della nostra economia locale anche in considerazione delle straordinarie potenzialità del Sud e della nostra città.

Se eletta quale sarebbe la prima cosa che vorrebbe fare?

Il mio impegno sarà focalizzato alla risoluzione del grande problema dell’emarginazione adulta e dei malati cronici, argomento a me molto caro, ma fortemente dimenticato dalle istituzioni. Questa situazione tocca aspetti sempre più delicati del nostro quotidiano, che hanno bisogno di interventi mirati.  Le politiche  sociali dovrebbero favorire maggiormente la messa in rete di interventi e servizi volti a tutelare una  fetta di popolazione sempre più ampia che vive in condizioni di fragilità ed e’ sempre più bisognosa di assistenza.

Come mai nonostante la sua giovane età è cosi interessata al mondo degli anziani?

La popolazione di anziani over 65 rappresenta l’11% della popolazione ed entro il 2050 tenderà a raddoppiare fino ad arrivare al 22%.    Il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni: questi dati dovrebbero farci riflettere in quanto solo noi giovani possiamo essere artefici del nostro futuro e di quello delle prossime generazioni.

Caludia Raimondi CV

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