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Fermiamo il disastro ambientale

Ferrovia gommata sospesa

Sosteniamo l’ecologia integrale con progetti ecosostenibili.  La ferrovia gommata sospesa progetto non più rinviabile per ridurre l’inquinamento

Giovanni Mercadante

Prof. Pietro Pepe

ALTAMURA – La riflessione fatta dal prof. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regione Puglia, giunta allo scrivente con una sua nota del mese scorso, ha messo in evidenza un tema scottante non più rinviabile. L’umanità intera è chiamata alla responsabilità oggettiva di quanto sta avvenendo negli ultimi tempi con un clima impazzito. I conseguenti fenomeni temporaleschi distruttivi registrati quotidianamente   sul territorio nazionale stanno mettendo a dura prova tutto il comparto agricolo. Ai disastri alle strutture e ai mancati raccolti si accompagnano anche i debiti che devono fronteggiare le imprese agricole.  L’argomento è stato più volte trattato attraverso queste colonne. E’ ancora dell’altro ieri la perturbazione  che ha scaricato pallottole di grandine su tutta la fascia appulo-lucana. Le ciliegie sono state le prime “vittime”, essendo un frutto molto delicato. Basta una pioggerellina  nei giorni della maturazione per spaccare la pellicola che avvolge la polpa e  mandare in malora il raccolto.

Il prof. P. Pepe dice nella sua nota che  era ora che si tornasse a parlare in modo serio di riscaldamento globale e di lotta al cambiamento climatico. L’alibi che il gesto del singolo cittadino non produca alcun effetto contro i grandi inquinatori non regge più, altrimenti si diventa complici di uno stile di vita sbagliata.

È bastato l’esempio determinato di una giovane ambientalista svedese di nome Greta Thunberg a far nascere si può dire in tutto il mondo un movimento spontaneo di giovani, che in ben 120 Paesi hanno gridato la loro consapevolezza e hanno chiesto che ci sia un futuro per il nostro pianeta

sempre più a rischio. Dopo la meravigliosa enciclica di Papa Francesco “Laudato Si” ed il suo stringente invito ad avere cura dell’ambiente “come se fosse CASA NOSTRA” i ragazzi hanno capito che l’emergenza ambientale, che sta venendo alla luce, potrebbe compromettere il loro domani.

Per tutti la parola d’ordine è evitare “gli sprechi di acqua, di luce, di plastica” e sono le prime cose che ciascuno di noi può fare sin da subito. In sintesi la regola d’oro da seguire è racchiusa nelle tre R: Riduzione-Riuso-Riciclo.

Un po’ di autocritica da parte di noi adulti non guasta specie nei confronti di chi respinge i necessari comportamenti virtuosi e si rifiuta di fatto di combattere l’inquinamento. Molto possono e devono fare i Governi e le amministrazioni locali, Regionali e Comunali, nella consapevolezza che questa realtà venga avvertita come dato di fatto e che non c’è sia più tempo da perdere.

In contemporanea puntuale e sensibile è sopraggiunto l’allarme del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dopo aver visitato i luoghi del Vajon e sorvolato le foreste abbattute dal vento degli scorsi giorni, con forza e parole chiare ha invitato i Governi e gli italiani a non sottovalutare la crisi climatica globale che è più vicina di quanto si possa pensare.

A queste parole responsabili si è aggiunta l’iniziativa dell’attivista svedese Greta Thunberg che con il suo esempio ha suscitato l’attenzione mondiale invitando tutti ad essere meno insensibili e meno omissivi verso i temi ecologici. Questa coraggiosa ragazza, merita apprezzamento soprattutto per la verità dichiarata ai potenti del Mondo alla conferenza sul Clima in Polonia (Cop 24 Katowice) e per aver parlato a ciascuno di noi, incoraggiandoci all’azione ed a come salvare il pianeta, avvertendo di non essere mai troppo piccoli per fare la differenza, ha lanciato la proposta dello sciopero per il clima rifiutandosi per un anno di andare a scuola.

La protesta è stata accompagnata da una frase scioccante che mi piace evidenziare, aggiunge il prof. P. Pepe: “A che serve l’istruzione se non ci sono prospettive per il Futuro”. Ha contagiato tutti “Grandi e Piccoli” ed è nata così la manifestazione mondiale del 15 Marzo 2019 dal titolo “Il Friday for Future” il venerdì di lotta per la salvaguardia del creato.

Per dirla tutta, il deserto del Sahara potrebbe valicare il Mediterraneo, entrare in Italia e in Spagna, con conseguenze devastanti in ogni settore alla vita sociale ed economica ed in particolare in agricoltura.  È sufficiente un piccolo grande gesto: riscoprire l’umiltà dell’uomo nei confronti del Pianeta Terra, e far divenire questo tema prioritario ed urgente nell’Agenda Politica dei Nostri rappresentanti ad ogni livello: Comune-Regione, Stato, Unione Europea ed in particolare l’O.N.U., ricordando tutti che il disastro ambientale tocca in modo catastrofico ed irreversibile le comunità e i territori. Perché non fare diventare il clima una priorità tra i temi della prossima campagna elettorale europea, e inserire nei programmi di formazione scolastica la materia dell’ecologia integrale.

L’Europa e gli Usa, con le loro città e Regioni, sono responsabili del 70% delle emissioni di gas ; si è fatto poco per ridurre l’impatto dell’intera filiera dell’ambiente specie delle Centrali a Carbone.

L’Italia potrebbe per la sua posizione Geopolitica diventare sempre più protagonista nel realizzare la produzione di Energia pulita da fonti rinnovabili (Sole-Aria).

La nostra Regione è da tempo su questa strada con le sue battaglie a favore dell’ambiente a difesa dell’aria e dei mari. Il Documento dal titolo “Un Pianeta pulito per tutti” approvato dal Comitato per le Regioni della Unione Europea su proposta del Presidente pugliese è rivolto alla produzione sostenibile dei Beni e servizi ed di energia all’interno di una Economia Circolare che non consuma le Risorse ma le Rinnova.

Perciò, conclude il prof. P. Pepe,  la mia sollecitazione all’Appello-allarme di questi giorni invitando tutti a condividerlo e a sostenerlo in quanto tiene viva l’attenzione del Mondo Istituzionale e dei cittadini verso una questione vitale per la comunità mondiale e obbliga tutti a riflettere e ad agire in modo responsabile, cambiando però mentalità e stile di vita.

Per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, per una mobilità urbana più eco-sostenibile, il nostro giornale si è già occupato di un progetto salva-pianeta, a cui purtroppo le istituzioni regionali e governative non hanno dato molto importanza, ma una semplice tiepida attenzione. E’ la ferrovia gommata sospesa dell’inventore Vito Ninivaggi di Altamura. Con il suo progetto si ridurrebbe drasticamente il traffico veicolare cittadino, si faciliterebbe la mobilità delle persone a costo zero,  si utilizzerebbe l’energia rinnovabile mediante  pannelli fotovoltaici. Inoltre, i costi per realizzazione degli impianti sono coperti interamente  da fondi europei. Occorre la volontà dei Comuni per adottare il progetto, perché è di utilità pubblica, e il privato non può sostituirsi all’ente pubblico per pianificare le autorizzazioni. Intanto, il Comune di Sant’Angelo Le Fratte (Potenza)   avrà la prima linea ferrata gommata sospesa e sarà il primo progetto pilota.

           Vito Ninivaggi Imprenditore agricolo,inventore della ferrovia   gommata sospesa

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