Principale Politica Diritti & Lavoro Domenica tutti allo Showille per Decaro

Domenica tutti allo Showille per Decaro

Recitava così l’invito da parte del Governatore Emiliano che mi ha raggiunto sul mio cellulare giovedì mattina. Ho sintetizzato, come potete vedere, dal messaggino allegato in foto.

Pochi minuti di attesa e quasi puntuali, una rarità nelle manifestazioni politiche, hanno aperto la sala dove un numerosissimo pubblico si è accalcato a prendere posto.

Il matinèe, una sorta di festa in onore del candidato Simdaco uscente, è cominciata con un bel filmato, corredato da una colonna sonora rappresentata da una simpatica canzone scritta per l’occasione da Renato Ciardo, che dimostra sempre più che buon sangue non mente. Sbaglierò, ma per me è destinato a superare il padre Gianni.

Giocando magistralmente sull’ironia:”E’ colpa di Decaro (e d ciava iess)”, una bel messaggio elettorale viene trasmesso in modo leggero e gradevole. Mai violento, men che meno volgare, ma senza mai rinunciare ad un orgoglioso senso di baresità.

E quindi, mentre si aspetta l’ingresso trionfale del festeggiato (la moglie e la figlia più piccola sono in prima fila ad attenderlo) vengono presentati, in una bella sfilata, due rappresentanti per ciascuna delle 11 liste che sostengono Decaro nella competizione elettorale del 26 maggio prossimo. Ottima scelta, tutti giovani, tutte facce nuove. Tra loro, particolarmente significativa la presenza di Antonio Giampietro, disabile accompagnato dai suoi occhi a 4 zampe.

Il presentatore ha una caduta di stile quando, nell’annunciare l’ingresso in sala di Michele Emiliano, fa finta di esserne sorpreso. Ma se Michelone stesso aveva invitato la maggior parte dei presenti, poteva mai mancare? Capita, quando si improvvisa e non ci si attiene ad un copione preparato per tempo: la caduta di stile, quando non peggio, è dietro l’angolo.

E’ quindi la volta di Decaro di fare l’ingresso trionfale in sala. Ed è, come prevedibile, un’ovazione da stadio quella che lo accoglie. Decaro sale velocemente sul palco ed inizia un discoro breve, ma come si suol dire succinto e compendioso.

Parla a braccio, ma si è preparato seriamente all’appuntamento, ed alterna le cose fatte ai progetti futuri di opere avviate ma da completare e di sogni ancora nel cassetto da realizzare nel prossimo quinquennio.

E’ particolarmente efficace Decaro quando nello stigmatizzare il suo avversario, che identifica nel centrodestra, afferma con efficacia pungente: “Questa destra non è più quella ideologica di Pinuccio Tatarella. E’ stata egemonizzata da un avvocato e da un imprenditore” (ndr. Giacomo Olivieri e Nicola Canonico). Decaro non lo dice, ma lascia intuire che è una destra egemonizzata dagli affari. Mi ha ricordato Cirano de Bergerac, quando, “giunto al fin della licenza io tocco”. Ed ha tirato un fendente letale.

Mi ha convinto davvero. Conosco bene Decaro, siamo stati condomini per otto anni, l’ho trovato davvero cresciuto rispetto a 5 anni fa, e l’ho detto ad Emiliano che ha condiviso.

Non mi è piaciuto affatto invece il richiamo insistente a Maria Maugeri. Bene che il parco che deve sorgere sulle rovine dell’ex Fibronit porti il suo nome, ma in una manifestazione elettorale i morti, a mio sommesso avviso, vanno lasciati stare. “Sento qui con noi la presenza di Maria Mugeri” Decaro se la poteva risparmiare. Sarò io troppo schizzinoso. ma la trovo di cattivo gusto, Il che vale anche per l’ignoto comunicatore che quel discorso ha contribuito a stendere.

Un unico neo in una mattinata riusita benissimo con trovate, quali l’accensione delle luci dei telefonini dei presenti per illuminare la sfilata dei giovani candidati al Comune, tutte ben riuscite, di gusto e capaci di smuovere un pubblico che in certe manifestazuini rischia la noia.

Grande giornata per Antonio Decaro, prodigo di ringraziamente verso il suo “Michele” per i non pochi finanziamenti ottenuti dalla Regione Puglia per opere pubbliche nella Città di Bari. Di effetto anche i due passi di danza con la figlia, più o meno decenne, accennati sul palco in chiusura dal Sindaco Decaro.

Gianvito Pugliese

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