Principale Politica Diritti & Lavoro Giustizia, quella italiana e’ la piu’ lenta d’europa

Giustizia, quella italiana e’ la piu’ lenta d’europa

Il commissario Ue alla Giustizia Vera Jurova presentando le pagelle sul sistema giudiziario dei 28, ha detto: “Elogio l’Italia, perche’ c’e’ un miglioramento” negli anni. “Ma deve fare di piu’, perche’ i miglioramenti sono abbastanza lenti”.  E ha aggiunto: “Il numero dei casi pendenti sta fortemente diminuendo nelle varie categorie – spiega – ma resta il piu’ alto nell’Ue per i casi civili e commerciali. E’ tra i piu’ lunghi, ma c’e’ un miglioramento”. Nella gestione della giustizia in Italia “vediamo miglioramenti. Ce ne dovrebbero essere di più: c’è un cambiamento in meglio, ma è piuttosto lento”. Lo ha detto la commissaria europea alla giustizia Vera Jourova, presentando a Bruxelles la nuova edizione dello Eu Justice Scoreboard, dedicato all’amministrazione della giustizia civile ed amministrativa, quella che ha un maggiore impatto sul funzionamento dell’economia. “Apprezzo l’Italia per i cambiamenti in meglio – ha sottolineato la Jourova – il Justice Scoreboard ci dà l’occasione di osservare la tendenza. Siamo al quinto anno e ricordo di aver menzionato l’Italia come il Paese che aveva procedimenti estremamente lunghi, specialmente nella giustizia civile”. “Il numero dei casi pendenti – prosegue – sta calando in modo consistente nelle diverse categorie, ma rimane il più alto dell’Ue per le cause civili e commerciali. E il tempo che serve per risolvere le cause civili e commerciali in primo grado è aumentato l’anno scorso e rimane tra i più lunghi dell’Ue. Ma ci sono comunque miglioramenti: il gap era abbastanza ampio”. “Il tempo necessario per risolvere le cause in secondo e terzo grado – aggiunge la commissaria europea – è calato in modo significativo, ma rimane tra i più lunghi. Per quanto riguarda la qualità, c’è spazio per migliorare, in particolare gli incentivi per usare sistemi alternativi di risoluzione delle dispute e la disponibilità di strumenti digitali per la gestione dei tribunali; in più il numero dei giudici rimane uno dei più bassi dell’Ue”. “La percezione dell’indipendenza dei giudici – ha proseguito – è migliorata nel 2018, sia tra i cittadini che tra le società. L’impatto sull’economia è ancora sottovalutato: quando gli investitori decidono se investire o meno in un certo Paese, naturalmente guardano al fattore dell’applicazione della legge e guardano alle possibili future situazioni in cui avranno bisogno di decisioni”. “Sono fattori ancora sottostimati: per questo ho detto ai ministri della Giustizia di fare valere questo argomento nei negoziati sui bilanci nazionali, perché spesso questi fattori non sono ben compresi”, ha concluso.

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