Vini e spumanti, ma anche formaggi tipici, agrumi e olio d’oliva: sono molti i prodotti simbolo del Made in Italy agroalimentare a cui l’amministrazione Trump potrebbe applicare dazi aggiuntivi in risposta agli aiuti Ue al gruppo Airbus. Dazi che metterebbero a rischio una quota fondamentale del nostro export, visto che gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco mondiale per le produzioni tricolori.
C’è molta preoccupazione, l’agroalimentare è un settore particolarmente sensibile alle guerre commerciali e, in particolare nell’ultimo periodo, risulta esposto a tensioni e incertezze, come il caso della Brexit, che rischiano di comprometterne i traguardi raggiunti negli anni.
Solo nell’ultimo anno, tra prodotti agricoli,cibi e bevande –secondo l’Ufficio Studi Cia– l’Italia ha spedito oltre 4 miliardi di euro sul mercato statunitense. Ogni 10 prodotti agroalimentari Made in Italy venduti nel
mondo, uno finisce sulle tavole a stelle e strisce. Per le vendite estere di vino, quello USA rappresenta il primo mercato di sbocco con oltre 1,5 miliardi di euro realizzati nel 2018 e una crescita particolarmente importante sul fronte delle “bollicine” (+13%).
Bisogna, quindi, evitare di arrivare allo scontro e aprire un negoziato con gli USA. E’ necessario lavorare per vie diplomatiche, scongiurando allarmismi, per non rischiare di mettere in pericolo un patrimonio consolidato.