Principale Politica Diritti & Lavoro La commissione agricoltura approva il decreto emergenze

La commissione agricoltura approva il decreto emergenze

Gli affaire gelate e Xylella fastidiosa al centro del Decreto Emergenze Agricole che ha visto accogliere numerosi emendamenti durante il suo dibattito. Lunedì approda in Aula a Montecitorio

La promessa di un esame partecipato ma snello e rapido fatta dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera nonché relatore del Decreto Emergenze Agricole, il deputato Filippo Gallinella (M5S), è stata mantenuta. Il testo è stato infatti licenziato ed approderà nell’Aula di Montecitorio lunedì per la discussione generale, mentre il voto finale dovrebbe giungere entro la fine della settimana. Tante le novità introdotte in Commissione che ha approvato 84 emendamenti, frutto di un lavoro di concertazione tra le diverse forze politiche: dai fondi per la rigenerazione olivicola del Salento allo snellimento burocratico per gli interventi di contrasto alla Xylella fastidiosa, dal sostegno ai frantoi ed ai braccianti agricoli inoperosi per il dramma gelate 2018 in Puglia ai fondi per i Comuni sino alle deroghe per i vivaisti ed alle sanzioni per chi non intende rispettare la normativa.

Maggioranza e opposizione hanno lavorato fianco a fianco per risolvere diverse e annose questioni che riguardano il comparto agricolo. Un bel giorno per la democrazia parlamentare che, mi auguro, si traduca nella soddisfazione del mondo olivicolo, in particolare della Puglia, che ci ha chiesto esplicitamente e in maniera corale determinate decisioni e azioni che abbiamo tradotto in norme – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Innanzitutto i 300 milioni di euro messi a disposizione dal ministro del Sud Barbara Lezzi (M5S) per il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola del Salento per gli anni 2020-2021 che si vanno a sommare ai soldi ministeriali già stanziati in precedenza a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. Per l’attuazione delle misure fitosanitarie ufficiali di contrasto all’avanzata della Xylella fastidiosa abbiamo previsto le deroghe prevedendo per le piante monumentali o di interesse storico la valutazione, caso per caso, evitandone così la rimozione, fermo restando il rispetto delle ulteriori misure di emergenza.

Gli ispettori e gli agenti fitosanitari del competente Servizio regionale non sono più abbandonati a se stessi e vengono sostenuti nel proprio lavoro di attuazione di ciò che la scienza prevede affinché il contagio non si estenda drammaticamente al resto della Puglia e dell’Italia, anche con l’ausilio della forza pubblica – prosegue il parlamentare 5 Stelle – Chi, invece, si rifiuta di eseguire le prescrizioni di estirpazione delle piante infette è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 516 a 30mila euro che si raddoppia in caso di impedimento dell’estirpazione coattiva. Una decisione che vale anche per le Amministrazioni comunali, a cui al contempo concediamo l’utilizzo dei fondi previsti dall’ultima Legge di Stabilità per gli investimenti sul patrimonio comunale anche per la realizzazione degli interventi finalizzati al contenimento della diffusione della Xylella. Fondamentali poi – continua – le concessioni per i rimpianti per le zone considerate infette per i prossimi 7 anni, previa comunicazione alla Regione, nonché i permessi per i vivai che potranno essere autorizzati a produrre e commercializzare all’interno della zona infetta garantendo la tracciabilità delle proprie piante.

Per quanto riguarda l’eccezionale ondata di gelate che ha colpito la Puglia nel febbraio-marzo 2018, sosteniamo i frantoi oleari ubicati nelle zone interessate con un contributo in conto capitale al fine di favorire la ripresa produttiva: sul tavolo ci sono ben 8 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. Infine – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – evitiamo che questo dramma diventi sociale concedendo per gli anni 2019-2020 ai lavoratori agricoli a tempo determinato con almeno 5 giornate le giornate aggiuntive necessarie ai fini previdenziali e assistenziali, permettendo loro di ottenere la cosiddetta disoccupazione agricola”.

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