Principale Arte, Cultura & Società La giustizia di Dio nella Pasqua del terremoto

La giustizia di Dio nella Pasqua del terremoto

Dieci anni fa, nell’aprile del 2009, dopo il terremoto a L’Aquila, scrivevo: La giustizia di Dio nella Pasqua del terremoto

La Domenica delle Palme è stata celebrata in tutte le nostre parrocchie. A L’Aquila centinaia di fedeli, cantando e pregando con un ramoscello di ulivo in mano, si sono recati in pellegrinaggio alla Madonna Fore, il santuario di San Giuliano. Come la grande folla a Gerusalemme duemila anni fa, hanno gridato: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!”. Poi sono tornati a casa col ramoscello di ulivo e la pace nel cuore. Durante la notte è arrivata la tragedia. Molti fedeli non capiscono; restano sconcertati.

Non capiscono l’assenza Dio. Ma la delusione deriva dal fatto d’avere di Dio un concetto sbagliato. Il Signore non frena i terremoti, non sceglie l’ora in cui arrivano, non calma gli uragani, né i vulcani; il Signore non fa miracoli, non salva un bambino e ne lascia morire cento, non liquefa sangue rappreso. La fede in Dio può darci solo la forza di affrontare, qualora sia inevitabile, il dolore e le tragedie della vita. Chi crede in questo Dio, nel Signore che dà speranza, ma non fa miracoli, neppure la Domenica della Palme, non rischia delusioni.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.