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Mangano e i tamburellisti di torrepaduli

Cultura etnica popolare garganica

FUECU  Anima di puglia nel ritmo sincopatico dei tamburrelli.

Mangano & i tamburellisti di torrepaduli insieme nel video ” fuecu” ed in tour per il 2019 nei teatri e piazze d’italia con il concerto “la grande pizzica”.

Màngano e Pier Paolo De Giorgi due cultori e studiosi della Puglia , Mangano dal Gargano e De Giorgi dal Salento. Nel video la musica dei Tamburellisti di Torrepaduli e la danza di Màngano sono un mix tra la TARANTA più ossessiva, atmosfere dionisiache del mediterraneo e la grande andrenalina del Rock.

Il ritmo ipnotico, l’incredibile virtuosismo vocale e strumentale ed il fascino scenico delle ballerine dei Danzanova  Folk Ballet hanno creato uno standard assoluto di TARANTELLA & PIZZICA che rappresenta oggi la massima espressione del genere Taranta. I concerti dei Tamburellisti di Torrepaduli e di Màngano sono un momento di cultura vera, vissuta attraverso la sapienza degli strumenti, la danza, le voci, i colori: un’esperienza quasi sciamanica di trasmissione di valori e di energia positiva e medicamentosa che rivela, attraverso l’uso dei corpi, l’aderenza totale alla stesura estetica di qualcosa di più profondo, legato alle ragioni dell’istinto e alla necessità vitale del pensiero. L’origine della pizzica risale all’antichità greca ma si è evoluta subendo quel processo di sincretismo che caratterizza tutti i grandi temi dell’esistenza modificati dalle religioni dominanti.

Dalle pratiche dionisiache si trasforma in un rituale popolare di liberazione dalle negatività nelle popolazioni contadine, grazie al potere taumaturgico dello stato di incoscienza e di trance provocato dal movimento convulso dei corpi e dal ritmo accelerato e al contempo malinconico dei tamburelli, suonati in tonalità minore. E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono dei Tamburellisti di Torrepaduli e di Màngano, la cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.

Trama

In una terra dipinta dai colori intensi del cielo e del mare, un antica villa viene scoperta da una giovane donna. Un luogo misterioso e abbandonato, che nasconde in se i segreti della danza, della passione e del ritmo del fuoco. Il custode di questo posto detiene i segreti del fuoco e narra la forza della fiamma alla donna. Il fuoco è terra, è vita, il fuoco è la danza della Taranta, della pizzica, un movimento che avvolge inesorabilmente chiunque ne viene catturato. Il fuoco della danza ha la forza di dare vita a un luogo abbandonato, animandolo di musica, energia e arte. Il fuoco della danza sa trasmettere il suo segreto nel tempo e nella storia, restando costantemente vivo anche nelle epoche contemporanee, catturando il corpo in un irrefrenabile moto, come la puntura della tarantola. Fuecu è una storia senza tempo, la storia della danza che da epoche antiche vive e si alimenta della passione e della voglia di vivere degli uomini, un sogno fatto di musica, un desiderio costante che si fa avanti fino ai giorni nostri passo dopo passo.

Ma la danza è un energia che nasce esclusivamente dalla passione e solo chi ha il desiderio di cogliere i suoi frutti ha la forza di rendere vivo anche un luogo abbandonato e dimenticato.

Il cortometraggio musicale Fuecu nasce dall’idea di conciliare più arti tra loro: quella della danza, della musica e dell’arte. La location scelta non è casuale, un antica villa di inizi 900’dall’architettura imponente e dall’estetica orientale, un rimando a quella che in passato fu l’importante influenza araba che caratterizzo la cultura e l’arte delle regioni meridionali dell’Italia. Questo luogo fu abbandonato nel corso degl’anni ma conserva ancora oggi un fascino ed un energia magnetica senza pari.  Se all’esterno esso mostra un anima antica e orientale, le sue stanze sono invece decorate con graffiti e opere murarie contemporanee, realizzate da chiunque avesse scoperto quel luogo, quasi un esigenza irrevocabile di voler lasciare una traccia di se.

In questi ambienti antichi e urbani si muove la storia, una ragazza che per la prima volta scopre questo luogo, forse spinta dalla curiosità dopo un appassionante lettura. Un uomo è lì ed è custode di questo posto, forse è lì da sempre, le svela il segreto di quel posto e il modo migliore di farlo è danzando con lei. La storia si intreccia tra le scene di ballo dei due protagonisti e scene di danza collettiva, a significare che la danza coinvolge chiunque. I tamburellisti accompagnano la danza frenetica con il ritmo tribale e ancestrale dei loro strumenti che fa ribollire il nostro animo e ci spinge a danzare. In una ripresa dedicata vi è una ragazza che balla da sola, circondata da un caleidoscopio di colori dati dai murales che rivestono le stanze della villa. Ella è vestita con abiti moderni differenti da quelli tipici della Pizzica e della Taranta. Questo a voler dimostrare che il ritmo della danza non è solo tecnica, non vive solo nelle danze popolari, nei concerti, negli show ma è qualcosa che come una freccia può colpire chiunque, in qualsiasi luogo si trovi in qualsiasi momento, una danza irrefrenabile e viva come il fuoco.Il video completamente indipendente,non ha ricevuto fondi pubblici, realizzato con il sostegno dell’associazione La Bella Cumpagnie e della Produzione Studio Artist Màngano, con la sceneggiatura di Matteo Ciociola e regia di Michele Maria Màngano.

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