Principale Politica Diritti & Lavoro Urso” Italia in prima linea nella difesa degli animali d’affezione”

Urso” Italia in prima linea nella difesa degli animali d’affezione”

Intervista a cura del nostro redattore Giuseppe Scarlato

ROMA – L’Italia è nel mondo una delle nazioni più attente alla tutela e al benessere degli animali?

Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, sprona il giovane intergruppo parlamentare guidato da On. Brambilla, soprattutto in materia di consumo di carne di cane e gatto.

Il presidente di Fondazione Farefuturo ha presentato in Senato il primo disegno di legge che introduce espressamente il divieto di consumo alimentare di carni di cane e gatto. La proposta è condivisa da altri politici di spicco quali Ciriani, Rauti, Balboni, De Bertoldi, Santanchè, La Russa e Zaffini.

Dopo che negli Stati Uniti, nello scorso Settembre, è stata approvata alla Camera una legge contro il consumo di carne di cani e gatti, anche nel vecchio continente ci si accorge che non è sufficiente vietare di comprare o vendere tali carni, ma occorre intervenire sui rischi di mangiarle.

Immaginando le curiosità dei nostri lettori, sensibili a queste tematiche, abbiamo rivolto al politico siciliano domande sullo stato normativo italiano in materia di diritti degli animali.

Senatore, perché soltanto oggi farsi portavoce di una lacuna legislativa che riguarda gli animali d’affezione?

Un segnale del sentimento e della ragione del nostro popolo su questi temi lo ebbi fin dal principio del mio impegno politico. Lavorai per il ministero occupandomi di commercio estero battendomi per il divieto di importare pelli di cane e gatto e di piccoli di foche. Tra le battaglie per provvedimenti di natura commerciale in quella legislatura, mai mi sono sentito appoggiato dagli italiani come per ciò che riguardasse il mondo animale. Era il 2005 e la più famosa associazione animalista italiana, apartitica, invitava i futuri elettori a sostenermi.

A proposito di battaglie animaliste, la posizione di Fratelli d’Italia sugli spettacoli circensi con animali?

Il circo nasce da una tradizione popolare diffusa nel nostro paese e i controlli non mancano. Non abbiamo una posizione univoca, seppure ci siamo interrogati e continuiamo a farlo. Indubbiamente la sensibilità del pubblico sulle attività circensi sta cambiando. Ci sono posizioni diverse dalla mia anche riguardo all’attività venatoria, ma per questo DDL presentato ho l’appoggio di tutto il partito. Ritengo che ora la priorità assoluta sia l’alimentazione rispettosa della vita dei nostri animali d’affezione.

Inverosimile, ma lei ci ricorda che nel nostro ordinamento giuridico non è vietato espressamente l’utilizzo di carni da animali d’affezione?

Assolutamente sì, perciò chiunque può aprire dei “varchi” , tanto più ora che nel nostro paese stanno approdando tradizioni alimentari di comunità che nelle nazioni di origine si cibano abitualmente di carni di cane o di gatto. In Italia c’è una lacuna legislativa che richiede una normativa urgente con l’interesse trasversale dei partiti per sostenere il corso dell’iter legislativo.

E’ sufficiente leggere di Argo e Ulisse per comprendere quanto sia importante per tutti noi la relazione uomo-animale. Intravede anche un’attenzione dell’Europa su temi che richiamano le nostre radici culturali?

Oggi più, che mai, le istituzioni non possono essere delle scatole vuote e la globalizzazione investe un continente così come i suoi valori. Il non riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell’Europa, da inserire nella Costituzione, fu un colpo inferto alla nostra storia comune creando di fatto un organismo burocratico senza un futuro proprio. La cultura dei territori va sempre rispettata: evitare la crisi identitaria dell’uomo significa riconoscere, senza timore, le radici di popoli sensibili ai temi della vita, ad esempio. A questi valori strutturali oggi si aggiunge un senso comune di attenzione alla vita delle creature animali e alla salvaguardia dell’ecosistema. L’Europa non resti a guardare.

Giuseppe Scarlato

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