
“Con questo risultato i nostri iscritti hanno valutato che c’era un interesse pubblico nella vicenda Diciotti e che era necessario ricordare all’Europa che c’è un principio di solidarietà da rispettare”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook, al termine di una lunga giornata fatta di polemiche e ritardi nel sistema, ringraziando i partecipanti alle votazioni ed esaltando l’orgoglio “di far parte dell’unica forza politica che interpella i propri iscritti, chiamandoli ad esprimersi”. Ma il clima che si respira nei commenti al post è tutt’altro che sereno: “Oggi avete distrutto il Movimento” e “ci avete venduti alla Lega”, alcuni fra i messaggi più gettonati che rimbalzano fra migliaia di utenti, che ora promettono l’addio accusando i vertici pentastellati di aver messo “l’interesse politico davanti alla legalità”.
La reazione del diretto interessato, intanto, è moderata: “Li ringrazio per la fiducia, ma non è che sono qui a stappare spumante o sarei depresso se avessero votato al contrario. Sarei stato disponibile ad affrontare anche qualsiasi altro voto, non ho problemi” – ha detto infatti Matteo Salvini, a Sassari fra quote latte e campagna elettorale – Se uno ha la coscienza a posto, come ce l’ho io, non vive con l’ansia”. Poi il ministro dell’Interno ha ringraziato ”per la correttezza” il collega Di Maio e ha puntualizzato: “Per me il governo non era e non è in discussione. Il governo va avanti, punto”. Ma quanto costerà ai pentastellati la fedeltà all’alleato? Il verdetto è atteso il 26 maggio, con il voto alle europee che rischia di riservare ai Cinquestelle sgradite sorprese in termini di consenso.