Negli ultimi due anni Amazon ha realizzato utili record ma non ha pagato tasse federali e ha pure ricevuto dal governo americano 129 milioni di dollari di rimborsi grazie a sgravi e crediti di imposta, con una aliquota di circa il -1%. E lo stesso e’ successo nel 2017. E’ quanto si afferma in studio di un think tank progressista. “Bezos avrebbe dovuto cercare di convincere i critici” scrive de Blasio, che è tornato sulla decisione di Amazon di abbandonare il piano di una sede nella Grande Mela.
Negli ultimi due anni Amazon ha realizzato utili record. Tuttavia non ha pagato tasse federali. Anzi ha ricevuto dal governo americano milioni di dollari di rimborsi grazie a sgravi e crediti di imposta. I conti del think tank progressista Institute on Taxation and Economic Policy sul colosso di Jeff Bezos, l’uomo piu’ ricco al mondo, arrivano proprio mentre non accennano a diminuire le polemiche sulla decisione di Amazon di ritirarsi da New York.
“Avrebbe dovuto cercare di convincere i critici” scrive il sindaco di New York, Bill de Blasio, in un editoriale sul New York Times. De Blasio spiega l’opposizione riscontrata da Amazon con la “crescente frustrazione nei confronti di Corporate America”, con la “crescente rabbia contro le disuguaglianze economiche non puo’ essere piu’ ignorata”. Democratici e il Queens, l’area dove la sede di Amazon sarebbe dovuta sorgere, sono spaccati. E in questo clima arrivano i calcoli dell’Institute on Taxation and Economic Policy. Amazon non ha pagato tasse federali su 11,2 miliardi di dollari di utili nel 2018, ma ha addirittura ricevuto un rimborso d’imposta da 129 milioni di dollari. Amazon di fatto goduto di un’aliquota federale di circa il -1%. E lo stesso e’ successo nel 2017, quando ha incassato un rimborso di 137 milioni. “Amazon paga tutte le tasse richieste negli Stati Uniti e in ogni Paese in cui opera. Abbiamo investito piu’ di 160 miliardi di dollari negli Stati Uniti dal 2011″ afferma Amazon. Polemiche alimentate anche dal fatto che il 20% delle famiglie piu’ povere americane pagano un’aliquota dell’1,5%. C’è chi pero’ difende il colosso di Bezos: la colpa non e’ sua, ma del Congresso e di norme fiscali arretrate.