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Sport gratis a Triggiano

“Lo sport è oggi per i ragazzi una delle forme con cui si esprimono, socializzano, si costruiscono un’identità. Attraverso l’attività fisica essi conquistano il benessere fisico e psicologico che sono la base per il loro sviluppo futuro. Tuttavia, questa opportunità non è data a tutti. Sono ancora tanti nelle nostre città, nelle nostre scuole, nei quartieri periferici gli adolescenti che non possono permettersi un corso di calcio o di pallavolo e che sono privati del diritto ad uno sviluppo psicofisico armonioso e salutare.” E’ l’inizio di una storia che il Dirigente scolastico dell’Istituto tecnico “de Viti de Marco”, prof. Michelino Valente, ci racconta per convincerci che la Scuola può ancora essere un luogo di speranza e di futuro per i nostri giovani.
La storia, allora, è quella di tanti ragazzi a cui l’Istituto tecnico economico e tecnologico “de Viti de Marco” di Triggiano, particolarmente impegnato nella rivalutazione e nella inclusione dei giovani del proprio territorio all’interno di corretti stili di vita, promozione sociale e circuiti di legalità, sta dando una opportunità straordinaria: fare sport e imparare a stare bene nel corpo e nella mente, gratuitamente, grazie al progetto chiamato “Hub dello sport”. L’Istituto triggianese ha, infatti, ottenuto un significativo finanziamento rispondendo ad un Bando del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca finalizzato alla realizzazione di iniziative ad alto contenuto innovativo, volte alla promozione della pratica sportiva in favore di ragazzi dai dodici ai diciotto anni.
Il progetto, “collocatosi al terzo posto nella graduatoria dei progetti presentati a livello nazionale” – sottolinea evidentemente fiero il Dirigente -, poggia su una rete solidale fra partner provenienti da enti e associazioni attivi nell’erogazione di servizi alla persona in ambito sportivo. Esso prevede che l’Istituto de Viti de Marco svolga il ruolo di fulcro (HUB) di una serie di attività erogate concretamente da società sportive quali: SSD Accademia dello Sport Kendro, ASD Vinci con noi, ASD Kendro Calcio, ASD American Golden Fitness, di Triggiano, ASD Fudoshin Bari.
L’obiettivo prioritario dell’iniziativa è trasmettere ai ragazzi e alle ragazze i vantaggi personali e sociali della pratica sportiva, offrendo loro la possibilità di migliorare l’inclusione sociale e lo sviluppo complessivo della propria personalità. “Ma non secondaria” aggiunge il Dirigente “è la finalità di dare a famiglie e ragazzi meno fortunati la possibilità di imparare a stare bene e ad essere felici con se stessi e con gli altri.”
L’attività sportiva, partita dal mese di febbraio, è interamente finanziata dall’Istituto de Viti de Marco e non comporta alcuna spesa per le famiglie dei circa centocinquanta iscritti provenienti dalle scuole del primo e del secondo ciclo del territorio di Triggiano, Capurso, Valenzano, Noicattaro, che stanno frequentando discipline sportive innovative e originali quali lo squash, il paddle tennis, il beach volley, la difesa personale e altre più tradizionalmente preferite, ma sempre di forte impatto formativo, quali il calcio e il functional training.
Accanto alla attività pratica, il progetto prevede moduli formativi su sana alimentazione e corretti stili di vita, in collaborazione con la Fondazione Salutetica.it, che mette a disposizione degli iscritti incontri mensili con uno psicologo dello sport e un punto di ascolto, per colloqui individuali con esperti in nutrizione e alimentazione.
A completamento dell’iniziativa e per consentire una rendicontazione sociale dell’impatto che essa avrà avuto sui beneficiari e sul territorio, è in programma la realizzazione di un evento finale sui temi della Cultura del “benessere”, dell’alimentazione e delle “life skills”.
“L’attività motoria” – conclude il preside Valente – “è un potente veicolo di valori e di regole di vita e di cittadinanza. Scuola e mondo dello Sport, accomunati da identici obiettivi educativi, dovrebbero collaborare più spesso per favorire la realizzazione di un nuovo modello educativo che riporti al centro dei percorsi formativi gli adolescenti con cui riallacciare un dialogo che da troppo tempo ormai sembra essersi interrotto.”

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