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Scoppia il caso Prestigiacomo

C’è anche Stefania Prestigiacomo nel blitz dei parlamentari a bordo della Sea Watch, la nave al largo di Siracusa con il suo carico di 47 migranti in mare ormai da 9 giorni. Una mossa a sorpresa, quella della pasionaria azzurra, che si trasforma subito in una doccia fredda per Fi, a due passi dalle elezioni in Abruzzo. A stretto giro di posta, quando la notizia del blitz parlamentare -che vede Prestigiacomo salire su un gommone al fianco di colleghi di Leu e +Europa, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi- diventa di dominio pubblico, subito i vertici azzurri prendono le distanze, facendo trapelare lo sconcerto e definendo ‘autonoma e non concordata’ l’iniziativa. Raccontano di un Silvio Berlusconi sorpreso e dispiaciuto.

La presenza sulla ong della deputata siciliana è un dito nell’occhio di Matteo Salvini, che resta l’alleato di centrodestra e socio di maggioranza della coalizione, nonostante la convivenza al governo col M5S. “Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio!”, rimarca il responsabile del Viminale. Prestigiacomo non ci sta e tira dritto. “Non abbiamo violato la legge, ma esercitato le nostre prerogative di parlamentari. Dunque, non abbiamo violato un bel niente”, dice all’Adnkronos. E se Salvini crede siano state violate norme, “agisca come crede, come ritiene opportuno”. Ma il fuoco amico contro di lei si leva presto dalle file di Fi. Solo Mara Carfagna e Gianfranco Micchiché la difendono pubblicamente. Antonio Tajani, ospite dell’Annunziata su Rai3, è costretto a ribadire la linea della fermezza del partito: “Né Berlusconi né noi ne sapevamo nulla – assicura – è un’iniziativa a titolo personale, di una mamma, di una parlamentare di Siracusa. Credo” sia stata spinta “più da un fattore umano che politico”.
Ma qualunque sia stata la molla che l’ha indotta ad aggirare il divieto delle autorità a salire sulla Sea Watch, per Fi il boccone Prestigiacomo è amarissimo da mandar giù. Tanto più che un nuovo test elettorale è dietro l’angolo e vivo il timore diffuso che Salvini continui a cannibalizzare l’alleato azzurro. La più dura è Alessandra Mussolini: “Ormai si preferisce Fratoianni a Salvini. Mi dispiace dire ‘l’avevo detto'”, sbotta in un Tweet.
Ma accanto alla sua si ergono -tra le altre- le voci di Giorgio Silli, deputato di Forza Italia e responsabile immigrazione del partito, Alessandro Cattaneo, Stefano Benigni, Mauro D’Attis, Stefano Cavedagna, Galeazzo Bignami.

“Non condivido la presenza della collega Prestigiacomo insieme ad altri parlamentari di sinistra sulla Sea Watch – scrive su Fb Bignami – Non mi rappresenta e mi auguro che non rappresenti nemmeno la linea politica di Forza Italia”. Per Cattaneo, “quanto fatto o detto da colleghi di partito sulla vicenda Sea Watch, all’inseguimento di Pd o LeU, non trova la mia condivisione”. “Certe iniziative estemporanee al fianco di Pd e LeU da parte di alcuni colleghi – gli fa eco Silli – sono a titolo personale e non rappresentano la posizione del partito in tema di immigrazione”.
Dei malumori nel partito “me ne occuperò poi, non ora – taglia corto Prestigiacomo parlando con l’Adnkronos- Adesso la priorità è essere su questa nave, per verificare in quali condizioni vertono i 47 migranti a bordo, ormai stremati da 9 giorni” in balia del mare, “e aver conosciuto lo straordinario equipaggio che con grande professionalità sta assistendo queste persone”. Tradotto: un altro calcio negli stinchi al ministro dell’Interno, che sul caso Sea Watch parla di prove, contro comandante ed equipaggio, che nelle prossime ore saranno messe a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Sono poche e isolate le voci nel partito che prendono le difese di Prestigiacomo. Una, ma di peso, è quella della vicepresidente della Camera Mara Carfagna. “Dispiace che il ministro Salvini accusi tre parlamentari di aver violato la legge, dimenticando che le prerogative ispettive dei parlamentari sono dovere ed obbligo a difesa dello Stato e dei cittadini che essi rappresentano. Può piacere o no, ma non esiste una legge che dichiara illegittimo ciò che è sgradito a chi governa”, mette nero su bianco in una nota.

Anche Micciché si schiera dalla parte della parlamentare siracusana. “Bravissima Stefania! Ha fatto bene, anzi benissimo, a salire sulla nave Sea watch per accertarsi delle condizioni dei migranti a bordo. Io davvero non riconosco più tanti miei colleghi di Forza Italia, che hanno preso le distanze da questo gesto di umanità…”, dice all’Adnkronos il commissario di Forza Italia in Sicilia e presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che “appoggia pienamente” la decisione della deputata forzista.

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