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Consumi di frutta e verdura: La classifica dei Paesi che ne mangiano di più

by Claudio Rossi

Quali sono i Paesi nel mondo dove si mangia più frutta e verdura? Cosa dicono i dati?
L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia il consumo giornaliero di cinque porzioni fra verdura e frutta (ovvero 400 grammi al giorno).
Purtroppo, in tanti, non seguono né i consigli dell’Oms né quelli dei vecchi proverbi.

Chi mangia più frutta e verdura?
Secondo una recente indagine sulle abitudini di consumo (“Global Consumer Trends Survey” di Euromonitor International), a livello mondiale due consumatori su tre assumono in media ogni giorno meno di quattro porzioni di frutta e verdura fresca, intendendo per porzione un’insalata, un mezzo piatto di verdure, un frutto intero piuttosto che un grappolo d’uva o una coppetta di macedonia.

Si passa dal 57% della Cina, al 50% del Regno Unito, 43% negli Usa, 38% in Francia e 37% in Italia, mentre meno diffuso è il consumo quotidiano di frutta e verdura in Russia (31%) e Germania (28%).
Più di un terzo degli europei (34,4%) non mangia nemmeno un frutto o una verdura al giorno.Romania e Bulgaria sono i più restii a consumare frutta e verdura, seguiti da Lettonia, Slovacchia e Repubblica Ceca .
Per quanto riguarda le quantità complessivamente di frutta e verdura fresca consumate, fra i principali Paesi europei, si nota come i fanalini di coda siano Francia, Germana e Regno Unito, con meno di 140 kg pro-capite di frutta e verdura fresca (inclusi legumi, patate e tuberi e frutta a guscio) consumati in media ogni anno.

Tra i “top consumer” troviamo invece la Danimarca, con 255 kg pro capite all’anno, seguita da due Paesi in cui la dieta tradizionalmente mediterranea e la forte vocazione produttiva hanno un’influenza rilevante, ovvero Spagna e Italia, rispettivamente con 204 e 168 kg medi annui di frutta e verdura fresca, e un altro Paese del Nord Europa, la Norvegia (con 166 kg/annui). Svizzera e Svezia si posizionano, con volumi pressoché uguali, fra questi due gruppi.

Dando uno sguardo fuori dall’Europa si nota come sia negli Stati Uniti, sia in Canada il consumo di frutta e verdura fresca è tendenzialmente orientato verso livelli medio-bassi (rispettivamente 137 e 141 kg pro capite all’anno).
La Cina, invece, mostra un consumo nettamente superiore, pari circa al doppio dei top Paesi europei, anche in considerazione del basso potere di acquisto di ampie fasce della popolazione e la prevalenza di diete orientate verso il consumo di prodotti vegetali sostitutivi delle proteine animali.
Una mela al giorno toglie il medico di torno
Sulla base delle informazioni di cui sopra, non c’è dubbio che dobbiamo fare qualcosa per cambiare il nostro modo di consumare. Dobbiamo produrre cibo e mangiare in modo diverso, e sostenibile.
Per evitare di ritrovarsi con figli obesi, golosi di merendine, patatine fritte, bibite gassate e per niente amanti di frutta e verdura bisogna partire da una buona educazione alimentare già in famiglia, fin dal periodo dello svezzamento, e nella scuola.
Famiglia e scuola, dunque, sono gli ambiti più idonei per stabilire le giuste relazioni con il cibo, in grado di incidere su comportamenti di consumo e stili alimentari delle future generazioni. E sono i genitori che devono dare il buon esempio: è difficile convincere i figli che frutta e verdura sono buone se scarseggiano nei piatti di mamma e papà.
Leggi anche: Il piatto del mangiare sano
Meglio mangiare meno carne e più vegetali
A questo proposito il WWF suggerisce di seguire questi 6 principi per un’alimentazione sostenibile e più salutare:
Mangia più vegetali (gusta verdura e cereali integrali)
Scegli un menù vario (alternando spesso i tipi di cibi che metti nel piatto)
Spreca meno cibo (1/3 del cibo mondiale viene sprecato)
Modera il consumo di carne (puoi scegliere altre fonti di proteine come piselli, fagioli e noci)
Acquista cibo biologico
Mangia meno grassi, sale e zucchero.

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