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Saranno Michele Emiliano, Antonella Laricchia, Elena Gentile e Domenico Damascelli i quattro politici in “terapia” per la seconda edizione del laboratorio di comunicazione politica dell’agenzia Moscabianca, che prenderà il via il prossimo 18 gennaio all’Ordine dei giornalisti di Puglia.

Si chiama infatti “Candidati in Terapia” e per tre week-end consecutivi quindici aspiranti terapisti discuteranno sulle trasformazioni della comunicazione politica,  a cominciare dall’unico valore che sembra fare la differenza in questa nuova era della politica: l’autenticità.

“Sarà un’edizione sperimentale – spiega Serena Fortunato dell’agenzia Moscabianca e coordinatrice del laboratorio – perché siamo in una nuova fase della politica e della comunicazione che richiede innovazione e voglia di mettersi in gioco. I partecipanti al corso intervisteranno i politici, provando a tirar fuori le loro emozioni rispetto al modo con cui vivono l’impegno politico, cosa li fa arrabbiare e cosa li entusiasma, come vivono il giudizio dell’opinione pubblica, se dopo questi anni si sentono cambiati e in che modo.  La figura del consulente politico ha sempre più punti di contatto con quella dello psicoterapeuta, perché in grado di valorizzare le caratteristiche migliori della personalità del politico, che vive sulla scena pubblica ventiquattr’ore su ventiquattro attraverso i social e al modo con cui questi rimbalzano sui media tradizionali. è una questione che tocca da vicino anche gli operatori dell’informazione, per questo abbiamo siglato un accordo con l’Ordine del giornalisti, aprendo le lezioni magistrali agli iscritti all’ordine, con il rilascio di 4 crediti formativi per ciascuno di questi incontri.”

A tenere le lezioni magistrali saranno Giuseppe Di Caterino, capo ufficio stampa del Gruppo per le Autonomie del Senato, Giuseppe Veltri, professore di psicologia sociale all’Università di Trento e Massimiliano Panarari, esperto di linguaggi politici e docente della LUISS.

“Le elezioni del 4 marzo – conclude Serena Fortunato – sono state una cesura, un salto d’epoca simile a quello tra Prima e Seconda Repubblica nel modo di intendere il rapporto tra politica e comunicazione, ma anche nella figura stessa del politico. è una pagina bianca e noi, con questo laboratorio, vogliamo aprire una riflessione su come la si andrà a scrivere.”

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