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Voltare pagina

Data lo stato socio/economica che si continua a rilevare in Italia, c’è venuta, spontanea, una domanda: perché non voltare pagina? Una domanda che c’è balenata alla mente anche tenuto conto di quanto degrado sia presente nei partiti italiani.

Dare un nuovo assetto alla vita politica del Paese non è impresa facile, né improvvisabile. Eppure sempre più necessaria. Anche se a “colpi” di fiducia parlamentare. Noi, però, ci siamo mossi, già da qualche tempo, proponendo una successiva considerazione, per tentare d’offrire un diverso panorama in questa Penisola dove, non sempre, il termine”politico” fa rima con “possibile”. Andare oltre a, questo punto, significherebbe offrire al Paese l’occasione di un futuro meno indeterminato.

Basta con un Parlamento sempre più impelagato nei fatti dei singoli rispetto a quelli della comunità. Dato che i segnali ci sono stati, e ancora ci sono, pensiamo anche a un partito, indipendente dalle vecchie pastoie, nel quale potrebbero confluire gli italiani, ovunque residenti, che intendono, essere partecipi ai destini della Penisola in modo differente.

Per tentare di dare al Paese potenziali nuove risorse, ciascuno dovrebbe fare la sua parte. L’invito al dialogo è aperto. Il nostro concetto è chiaro: prima di cambiare la politica, sarebbe necessario rinnovare chi la esercita. Ciò tramite un confronto costruttivo che consenta a tutti d’essere parte attiva di un programma; magari da adeguare alle necessità più impellenti. Ora, un tale concetto ci sembra realizzabile. L’importante è non perdere di vista certe priorità che, ora, paiono essere minimizzate. Certo è che per cambiare sistema bisognerebbe, prima di tutto, poter far conto su politici “preparati” che, però, non siamo stati in grado d’individuare.

Giorgio Brignola

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