Principale Politica Diritti & Lavoro Benessere: il business della bellezza sfida la crisi

Benessere: il business della bellezza sfida la crisi

Pierpaolo Molinengo  

Italiani sempre più attenti a bellezza e benessere: le imprese del settore crescono del 4% negli ultimi cinque anni, grazie soprattutto all’aumento consistente di palestre e centri benessere (quasi il 12% in più in entrambi i casi), istituti di bellezza (+15%) e servizi di manicure e pedicure, passati da 1.206 a 1.747 (+46%). A mostrarlo è l’elaborazione di Unioncamere-Infocamere, a partire dai dati del Registro delle imprese al 30 giugno scorso, confrontati con lo stesso periodo del 2012.
Se la passione per il fitness, l’attenzione all’immagine o la ricercatezza di una nail art di tendenza sono alla base della crescita del settore della cura della persona nel periodo, il vero “zoccolo duro” del comparto, che conta a fine giugno oltre 153mila imprese, è rappresentato dai saloni di barbiere e di parrucchiere, ambito nel quale operano 104mila imprese, pari al 68% del totale.
La Lombardia è la regione in cui le imprese che si occupano della cura della persona sono più diffuse: 26mila le attività registrate, con incrementi di tutto rilievo sia tra le palestre, sia tra i servizi di manicure e pedicure. Seguono a distanza Lazio (quasi 15mila) e Veneto (oltre 13mila). In termini di variazione percentuale nei cinque anni considerati, però, al primo posto si incontra il Lazio (+9,7%), seguito dalla Sardegna (+7,6%), dal Friuli Venezia-Giulia e dalla Calabria (+5,9% entrambi), quindi dalla Toscana (+5,8%).
A livello provinciale, il primato in termini di numerosità delle imprese del settore va a Roma, dove l’industria della bellezza conta quasi 11mila le attività, seguita da Milano (oltre 8mila) e Napoli (più di 6mila). Le tre province sono ai vertici della classifica anche in termini di aumento delle attività appartenenti a questo comparto tra il 2012 e il 2017: +977 a Roma, grazie soprattutto alla diffusione dei saloni di barbiere e parrucchiere (+824); +583 a Milano e +193 a Napoli, in virtù, in particolare, dell’aumento degli istituti di bellezza (rispettivamente +342 e +151).
Anche nelle realtà provinciali più piccole, però, i cittadini possono oggi contare su una rete crescente di attività specializzate nel wellness. I pisani hanno a disposizione, ad esempio, quasi l’11% di imprese in più rispetto a giugno 2012, i frusinati il 10,3% e i cagliaritani il 10%. Aumenti prossimi al 10% interessano, oltre alla provincia della Capitale, anche quelle di Pordenone, Latina, Sassari, Benevento.

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