Principale Arte, Cultura & Società Presidio delle associazioni per la legge regionale contro l’omofobia

Presidio delle associazioni per la legge regionale contro l’omofobia

Domani 6 Settembre 2018, alle ore 12:00, una delegazione delle principali associazioni promotrici dei diritti LGBTQI+ presenti sul territorio si raccoglierà davanti all’ingresso del Consiglio Regionale della Puglia, in Via Capruzzi (Bari), per presidiare alle discussioni sul ddl da parte delle Commissioni III e VI: lo scopo è quello di far sentire viva l’esigenza di questo provvedimento.

Il Disegno di Legge Contro l’omobitransfobia infatti è approdato in Regione lo scorso novembre, ma prima che possa essere votato – come da iter – deve passare al vaglio delle commissioni, il cui parere (necessario ma non vincolante) può rivelarsi decisivo ai fini della votazione in Consiglio. Diversi consiglieri regionali – dell’opposizione ma anche della stessa maggioranza – hanno già fatto sapere che voteranno contro questa proposta di legge, definita da qualcuno “folle, ideologica e liberticida”

Poiché le Regioni non hanno alcuna competenza in ambito penale, questa legge non potrebbe per esempio istituire l’aggravante di omofobia (cosa pertanto auspicabile solo a livello nazionale), ma andrebbe semplicemente a cercare di “prevenire” certi episodi, formando e informando la comunità su questi temi. Alcuni cambiamenti concreti potrebbero essere la formazione dei docenti, l’informazione dei genitori, il supporto psicologico degli studenti; oppure – nel mondo del lavoro – politiche finalizzate all’inserimento e alla parità di accesso

Cosa c’è dunque di liberticida in una legge che intende contrastare il bullismo omofobico nelle scuole? Cosa c’è di folle o di ideologico nel sognare una società che si autoproclama civile senza discriminazioni nel mondo del lavoro?

Folle a nostro avviso è escludere qualcuno in ragione del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere. Ideologico è far passare la discriminazione per libertà di pensiero o di educazione sui propri figli.

 

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