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Gli elettori italiani

Devo dirlo, anche se mi pesa: da sempre con i miei lettori ho un ottimo rapporto. E’ cominciato con il Corriere del Giorno, ma lì c’era Michele Campione a guidarmi. Si è perfezionato e consolidato col BariSera, a guida Francesco Rossi, che volle fare del mio Diario di bordo, l’autentica opinione di quel quotidiano, che nella sua città per copie vendute fu secondo alla sola Gazzetta del Mezzogiorno. Oggi rischio evidentemente di alienarmi l’affetto e la simpatia di qualcuno, ma non rinuncio as essere con Voi, miei cari lettori, sincero fino in fondo, questo mi pesa.

Andiamo al nucleo del discorso. Salvini, non se ne dolga se lo prendo di mira, se lo cerca, anche se qui è solo un esempio elevato alla massima potenza, di un male diffuso tra i politici. Il fatto: ad Ostuni , parlando dal palco alla platea elettorale, Salvini cavalca il caso Mirandola; commenterà De Angelis sull’autorevole Haffpost  “con la prontezza del lupo che sente odore del sangue e il cinismo dell’impresario della paura che sogna un facile fatturato nelle urne di domenica”.

Ma uno, uno solo che da quella platea gli abbia chiesto come mai il ministro dell’interno, primo responsabile della mancata espulsione di quel soggetto e conseguentemente del tragico episodio di Mirandola, con tanto di morti, c’era? E se c’era, anche uno solo, perchè non ha parlato? Per paura? Certo i denunziati per un striscione non tranquillizzano sulla democrazia in questo nostro sciagurato Paese. Ma ci stiamo riducendo a privarci da soli dei nostri sacrosanti diritti?

Amici miei, che mi onorete della Vostra attenzione, che siete i miei unici padroni, quelli con cui la mia coscienza, ogni volta che scrivo, fa i conti, non è possibile. Salvini è il top, perchè è sempre sopra le righe, da Renzi ha ereditato il bisogno quotidiano di un avversario con cui combattere una guerra mediatica, ma se in presunzione ed arroganza c’è una bella lotta tra i due, nel modo colorito di essere e di parlare Salvini non ha rivali. Ma a loro non dovremmo chiedere di farci assistere all’ennesimo polpettone di telenovella di successo.

A loro dobbiamo chiedere e da loro pretendere, anzitutto di non trattarci da dementi, come ha fatto il nostro attuale ministro dell’interno, e fosse il solo, che non si è scusato per non avere espulso l’autore del gesto insano (il decreto peraltro c’era, ma era rimasto incompiuto), per non aver fatto nulla in generale per le espulsioni (dove sono gli accordi internazionali coi Paesi di provenienza che si era impegnato a fare e che da 11 mesi sono spariti dai suoi discorsi e dalla sua agenda d’impegni? E il caso di aggiungere che senza quegli accordi tra stati i decreti di espulsione li usi come carta…….). Signori politici, Salvini in testa, visto che è quello che più alza la voce, rispettate almeno la nostra intelligenza, visto che le nostre tasche non le rispettate minimamente, col debito pubblico in costante crescita che comporta l’aumento degli interessi da pagare e, quindi, minori risorse per i servizi ai cittadini e maggiori tasse da pagare per coprire i Vostri debiti, che caso strano Voi fate e noi paghiamo.

Smettetela, per favore, di dire che è colpa dell’Europa. Senza il suo controllo, il debito sarebbe cresciuto a dismisura (non che sia poco il 136% del PIL), ed oggi staremmo peggio del più diseredato paese africano. Non mentite, sapendo di mentire: è vero che diamo all’Europa poco più di 12 miliardi, ma ne riceviamo circa 10, per cui il saldo negativo sarebbe intorno ai due miliardi, se le regioni fossero capaci di spendere e rendicontare dignitosamente i contributi ottenuti. Il saldo diverrebbe immediatamente positivo solo che rinunciassimo (tutti i Paesi non solo noi ovviamente) alla difesa nazionale, affidando la difesa dei confini europei all’Europa. I costi si dimezzerebbero e il problema migranti, diverrebbe automaticamente europeo e non del solo paese di prima accoglienza, come disciplinato da quel trattato di Dublino, alla cui modifica la Lega, Salvini dovrebbe spiegarci il perchè, ha votato contro.

Certo gli appalti gestiti da ministri e sottosegretari alla difesa (con l’ausilio degli alti burocrati) cesserebbero. E nel nome non del Signore (a proposito la Madonna lasciamola alle suppliche degli infermi, delle madri per la salute dei figli, non sviliamola con accattonaggio di voti, fa veramente schifo!) ma del dio denaro da tangente, si condanna il proprio Pese a non contar nulla nello scenaro mondiale. Ma cosa volete che conti finache la potente Germania, rispetto a colossi come gli USA, la Cina, la Russia e gli emergenti India e Brasile. Siamo pulci a confronto con un elefante e per mero interesse di bottega, rinunciamo ad essere parte del più grosso colosso mondiale che sarebbe l’Europa politica, sia in termini economici, che storici, culturali e sociali. Il bello, si fa per dire, che chi ci nega di essere parte della maggiore potenza mondiale, ipocritamente dice di farlo per orgoglio nazionale. E ci prende bellamente per…. diciamo in giro, non scendiamo al loro turpiloquio, anche se la tentazione di rispondere per le rime è tanta.

Siamo partiti dalla faccia tosta (potremmo usare frase più colorita e ci starebbe tutta) nel cavalcare la tragedia di Mirandola e siamo arrivati a sbugiardare tante fake news sull’Europa. La sostenza del discorso però era e resta una. Cari amici lettori, che oggi siete prossimi elettori, mantenete intatta la capacità d’indignarvi. Fate capire che il rispetto vi è dovuto, che la sovranità, come recita la nostra Carta Costituzionale, davanti alla quale m’inchino con autentica devozione, appartiene al popolo. Che non possono continuare a trattarvi come bambini scemi, a mentirvi spudoratamente ed a farla franca, anzi essere premiati dalla crescita di consenso ottenuto mentendovi senza pudore, senza timore di essere smascherati, tanto basta la prossima fake news e tutte  le menzogne e malefatte vanno nel dimentacatoio.Questo pensano di noi.

E soprattutto, votate. Votate chi volete, ma votate, perchè chi si astiene e non va a votare per legittimo dissenso, raddoppia e moltiplica il valore del voto organizzato, quello delle truppe cammellate, che spesso e volentieri è voto di malavita organizzata, che ha eletto in parlamento, come in tanti enti locali, propri rappresentanti. Qualche comune e non solo viene sciolto e commissariato per infiltrazioni mafiose. Per uno, fortunatamente e meritevolmente scoperto, non so quanti, ma certamente troppi, continuano impunemente a servire gli affari loschi delle cosche. E quì non basta indignarsi, urge pretendere pulizia. Votate e come ha scritto un acuto ironico signore: “Attenti a dove mettete la croce, che poi per un bel poco di tempo, quella croce ve la portate addosso”.

Gianvito Pugliese

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