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Reazioni avverse ai farmaci e coerenza

Antibiotici chinolonici e fluorochinolonici. Rischio di effetti indesiderati invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti e restrizioni d’uso 

Dopo il Nimesulide (più noto come Aulin) a suo tempo il più diffuso analgesico antinfiammatorio, ora è il turno dei chinolonici, i più potenti e diffusi antibiotici delle vie urinarie che facevano miracoli nel trattamento delle infezioni che colpiscono uomini e donne nelle parti intime.

In effetti ho notato nel tempo una estensione dell’uso ad altri apparati al punto che spesso si vedono usare tali antibiotici come prima scelta nel trattamento delle infezioni di vari organi e sistemi.

Adesso come per l’Aulin sono imposte delle restrizioni, che fanno scivolare l’uso di questi farmaci a casi resistenti agli altri farmaci della stessa categoria.

Per l’Aulin ho osservato come molti pazienti che hanno tratto e potrebbero trarre un grande beneficio dall’uso di questo potente antiinfiammatorio, si vedono ristretti e di fatto diffidati dall’uso di un farmaco da cui hanno sempre tratto grandi e talvolta esclusivi benefici.

Un rischio simile emerge anche per gli antibiotici chinolonici che quando funzionano ad esempio sulle infezioni del tratto urinario, sono salvifici anche con un colpo solo (una sola compressa) in casi di forti cistiti e uretriti. Relegarli a farmaci di secondo terzo livello può rappresentare uno perdita di potenza antibiotica in molti casi di infezioni gravi delle vie urinarie.

L’esistenza di reazioni avversa anche gravi è purtroppo indiscutibile, è bene fa l’AIFA e l’EMA a sollecitare la farmacosorveglianza (che non sarebbe male estendere anche agli altri farmaci di larghissimo uso senza sempre una indicazione pressante come per molti vaccini dati obbligatoriamente in mancanza di rischi epidemici significativi da giustificare una positiva valutazione del rapporto rischi https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24277828 . )

Di fatto gravi reazioni avverse colpiscono negli USA circa 5 milioni di pazienti Con la metà delle stesse reazioni avverse gravi con circa 100 mila morti all’anno Lazarou et al. JAMA 1998; 279:1200–1205

Guardando bene questi dati americani, maggiore attenzione alle reazioni avverse andrebbe data in particolare a come tentare di ridurle, ottimizzando la efficacia e la potenza nell’uso dei farmaci, secondo gli obiettivi della moderna terapia personalizzate di precisione a cui punta la pratica medica corrente. Obbiettivo che appare a portata di mano con la farmacoelettrodinamica che sfrutta i segnali molecolari dei farmaci e i loro effetti sui circuti elettrici corporei, che sembrano giocare un ruolo nel meccanismo di azione dei farmaci, come si osservò una ventina di anni fa nella ricerca presso il Comando Generale della GdF di Roma che trovarono una prima interpretazione nelle teorie della elettrodinamica quantistica coerente di Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice http://www.22passi.it/downloads/biorisonanza/qeddefinitivo.pdf che vanno sviluppandosi a livello sperimentale e teorico con i lavori di Zhadin e Trukan di Mosca e Widom Srivastava e colleghi di Boston http://www.biophys.ru/archive/congress2012/valenzi.pdf

Se ne parlerà ancora ad EST tra Kiev Mosca, Saratov e la Crimea dove si focalizzeranno le grandi criticità della sicurezza sanitaria e ambientale anche nel caso dei farmaci, che rappresentano una delle più grandi conquiste del Novecento, che vanno difesi e valorizzati, migliorando il rapporto rischi benefici e volendo anche quello costi benefici; obiettivi che sono sostanzialmente raggiunti e che andrebbero condivisi e perfezionati nell’interesse della scienza e della Salute personale e Pubblica nei Paesi ricchi ed anche nei paesi meno ricchi dove, spesso non si corre neanche qualche rischio terapeutico non potendovi accedere alle terapie per i costi non accessibili a tanti.

Vincenzo Valenzi

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