Principale Politica Diritti & Lavoro Simonetti: presto intervento per eliminare sito abusivo “Fellandina”

Simonetti: presto intervento per eliminare sito abusivo “Fellandina”

Dalla prossima settimana esecutivi i finanziamenti del Pon Inclusione per sostenere gli interventi a favore dei lavoratori migranti e per la lotta al Caporalato

“La prossima settimana la Direzione Genrale Immigrazione del ministero del Lavoro renderà esecutivi i finanziamenti del Pon Inclusione per le Regioni Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia per sostenere gli interventi di inclusione dei lavoratori migranti e per la lotta al Caporalato. In Basilicata potrà essere attuato l’intervento, definito presso la Prefettura di Matera, con le parti sociali e del volontariato per l’eliminazione del sito abusivo della “Fellandina” e la contestuale misura di accoglienza per i lavoratori stagionali in attesa della conclusione dei lavori del sito di Scanzano”.

Lo rende noto Pietro Simonetti, presidente Coordinamento Politiche Migranti e Rifugiati /Regione Basilicata nonché coordinatore del gruppo” trasporti” del Tavolo nazionale di contrasto al Caporalato.

“La notizia è stata comunicata – spiega Simonetti – durante la riunione svoltasi stamani al Ministero del Lavoro nel corso della riunione del Tavolo anticaporalato.

I Coordinatori dei gruppi di lavoro e i rappresentati de Ministeri del lavoro, Interno, Agricoltura, Giustizia, Inps, Anpal, Ispettorato nazionale del Lavoro, Regioni, e Anci hanno concordato di definire il Piano nazionale Anticaporalato in agricoltura entro tre mesi e nel contempo attuare gli interventi già decisi con i progetti finanziati anche dalla Ue.

Particolare attenzione, dopo l’incontro di Foggia, sarà riservata al contrasto al caporalato, per estendere quanto attuato nell’area del Metapontino e a Latina, all’eliminazione dei ghetti, al trasporto dei lavoratori, ai centri di accoglienza, al rafforzamento dei Centri per l’Impiego per l’utilizzazione delle liste di prenotazione e per l’assistenza socio-sanitaria.

La struttura di Coordinamento si aprirà alle Parti sociali e al volontariato per la costruzione del Piano e per la definizione e attuazione degli interventi contro le forme di neoschiavismo in atto in molti territori del Paese”.

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