Principale Arte, Cultura & Società Presepe vivente ed itinerante ai Tamburi

Presepe vivente ed itinerante ai Tamburi

TARANTO – Domani 10 dicembre dalle ore 17, partenza piazza Masaccio, quartiere Tamburi, si terrà la terza edizione del Presepe Vivente ed Itinerante “A lieto Fine”.  

Dalla resilienza alla resistenza il passo è breve: il quartiere Tamburi resiste e diventa anche quest’anno luogo simbolo di Rinascita “sociale” .   Le parole di Don Pino Puglisi  “Se ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto” da ispiratrici del progetto di riqualificazione del quartiere,  iniziato due anni fa con  Francesca Cirillo e Tommaso Gaudioso, studenti residenti,  sono diventate protagoniste di un cambiamento compartecipato : ripartire dalle tradizioni per vivere il presente, ed essere costruttori attivi del futuro.

Al  quartiere è in atto la realizzazione di un nuovo disegno di cittadinanza dal basso,  silente ma orgogliosa di esserci: Comitato spontaneo di Scuole, Cittadini, Parrocchie ed Associazioni, hanno dato vita al  Comitato Puglisi Tamburi.

Giunta  alla sua terza edizione il Presepe VIVENTE ED ITINERANTE “ A lieto fine”, è  la raffigurazione del viaggio di Maria e Giuseppe, liberamente tratta dalla “Cantata dei Pastori” di Giovanni Guarino, che narra il passaggio della Stella, della Santa Famiglia, dell’Angelo Nero (il Male) e dell’Angelo Bianco(il Bene) dalla nostra Taranto, tra pastori e pescatori, angioletti e passanti curiosi, ai quali la vittoria del bene  sul male  porta la speranza certa  di rinascita e salvezza. Il testo è  adattato dalla professoressa  Lucia Schiavone.

Il Presepe –  quest’anno cade significativamente il 10 Dicembre, settantesimo anniversario  della promulgazione della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO, un testo di riferimento nelle battaglie civili e politiche a favore di una Vita umana di qualità –  si sta rivelando negli anni un riuscito  esperimento sociale di felice collaborazione; aderiscono all’iniziativa con i loro assistiti anche le  Associazioni che si occupano del bisogno e del disagio mentale e sociale.

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