Il blog Italians – Corriere della Sera compie vent’anni e con l’occasione Beppe Severgnini scrive: “Se i blog hanno un’anima possono diventare anziani, proprio come noi. E rallentare, magari. Ma hanno l’onore e l’onere di fornire memoria e moniti: come si possa discutere online senza insultarsi, per esempio, e senza nascondersi dietro uno pseudonimo”. Scarsa memoria? Inconsapevolezza? Quando sul blog, con sconcertante insistenza si pubblicano, senza un rigo di disapprovazione, lettere inviate da gente che nega il fenomeno triste del femminicidio o ne vuole sminuire la gravità, si offendono le vittime dei femminicidi, i familiari delle vittime e tutte le donne. E questo, come posso dimostrare, è avvenuto diverse volte. Severgnini stesso poi ha offeso il sottoscritto quando sul blog, gli ha dato pubblicamente del “vigliacchetto” per aver fatto uso di pseudonimi. Perfettamente inutile spiegare a Severgnini che si può ricorrere a pseudonimi per mille motivi, non per vigliaccheria. Il ricorso agli pseudonimi è vecchio come il mondo. Ma è un’ossessione per Severgnini? E come fa a sapere che sul blog non scrivono persone firmando con pseudonimi? Ha la sfera di cristallo?
Renato Pierri