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La Mediazione familiare

Cresce l’interesse per la Mediazione familiare, straordinaria relazione d’aiuto a sostegno della coppia confliggente . Per Jacqueline Morineau la Mediazione familiare:“E’ la ricerca di uno spazio di umiltà necessario per condividere la lotta di essere; è la fonte viva alla quale attingere per vivere la guarigione della propria anima e proporla come dono di unione con l’altro”

Sul tema della Mediazione familiare la Casa Editrice ADDA ha pubblicato in questi giorni il saggio di Giacomo Marcario: “La Mediazione familiare: La cultura del rispetto anche se  l’amore non c’è più. Dal conflitto distruttivo alla relazione costruttiva”

 La presentazione della pubblicazione avrà luogo:

Mercoledì 21 Novembre 2018, alle ore 18,00, presso la Libreria Roma in piazza Aldo Moro, n. 13-Bari.

Alla stessa interverranno:

-Dott. Antonio PERAGINE, giornalista, Direttore del Quotidiano Internazionale on line “Il Corriere Nazionale” e del “Corriere di Puglia e Lucania”

-Avv.to Silvia ADDANTE, Mediatrice Familiare A.I.Me.F – Associazione Italiana Mediatori  Familiari e Responsabile della Formazione del CISEM – Centro Studi di Alta Formazione e Ricerca, Bari

-Prof.ssa Milena SCARATI, Formatrice, Trainer in P.N.L. e Comunicazione efficace, Mediatrice linguistico – culturale, Esperta in didattica cognitiva; Docente Istituto Superiore “M. Perrone” di Castellaneta

-Prof.ssa Daniela POGGIOLINI, Presidente IKOS Ageform, Formatrice, Psicologa, Trainer in PNLt, bioEtica e Ipnosi, supervisore di EMDR, Esperta in Sessuologia, Direttore della Scuola Europea di Mediazione familiare, Costellatrice Sistemico/familiare evolutiva

Locandina libreria Roma

-La lettura di alcuni brani del saggio e la scelta delle musiche  è affidata alla Prof.ssa Anna ANSELMI.

Alla presentazione sarà presente l’Autore  Giacomo Marcario

Uno passaggi più intriganti del saggio e che ci aiuta a comprendere la filosofia d’intervento della Mediazione familiare è il riferimento alla Mediazione Umanistica teorizzata dalla grande  Jacqueline Morineau.

Per la Morineau, la Mediazione familiare  è uno spazio fisico e metafisico che accoglie il disordine, la sofferenza e la separazione. E’ l’accompagnamento al grido per la ferita subita, alla lotta con sé stessi, un “rito” simile all’antica tragedia greca, in cui è possibile trasformare un’energia distruttiva in opportunità di crescita, cambiamento, trasformazione. Riconoscere/scoprire/nominare parti inaccettabili di noi e dell’altro (crisis), porta ad una maggiore e più profonda conoscenza, unica via per la scoperta di un nuovo incontro, di una nuova relazione possibile partendo solo dall’accettazione profonda della diversità. La Mediazione familiare “è un cammino di vita, di incontro con sé stesso e con l’altro ad un livello di verità e di spiritualità, che riconosce e restituisce alla persona la sua dignità nella dimensione dei valori universali più elevati:”Lo spirito della mediazione, fine ultimo a cui tende il Mediatore familiare, è il dono per la trasformazione del conflitto in vita, è quel soffio che, partendo dall’atteggiamento di ascolto, si esprime attraverso la presenza anche silenziosa del Mediatore. E’ la ricerca di uno spazio di umiltà necessario per condividere la lotta di essere; è la fonte viva alla quale attingere per vivere la guarigione della propria anima e proporla come dono di unione con l’altro. E lo spirito della Mediazione accoglie e restituisce spazio, respiro, riconoscimento, dignità, pace. Da uomini ad altri uomini. In questa accezione lo spirito della Mediazione concorre alla trasformazione della società proponendo una nuova visione dell’Uomo ed alla costruzione di una Cultura di Pace. In una delle sue più recenti pubblicazioni intitolata: “Il Mediatore dell’Anima” la Morineau ci conduce per mano alla ricerca della felicità proprio attraverso il percorso della Mediazione familiare: “Non c’è felicità senza pace e non c’è pace senza giustizia. Aristotele affermava che il fine supremo delle buone azioni che ogni essere umano può compiere nella sua vita ed obiettivo primario della stessa Giustizia, è il raggiungimento della felicità”. Sfortunatamente, tante volte, la Giustizia non riesce a rispondere a questo obiettivo per mancanza dei mezzi necessari ma anche perché ha perso di vista la finalità originale della sua funzione. Dopo la rivoluzione francese, sul finire del XVIII secolo, la legge positiva è diventata la risposta al bisogno di giustizia, ma, si sa, non sempre la norma giuridica contribuisce a creare “la giustizia”; quando maggiore è il caos tanto più alto è il conflitto; le soluzioni giuridiche possono risultare insufficienti e non soddisfare in maniera adeguata le attese delle persone. Per questo motivo, nel 1983, l’allora Ministro della Giustizia francese, Robert Badinter, propose una forma alternativa alla giustizia repressiva e diede impulso alla Mediazione come alternativa alla lite giudiziaria, come espressione di giustizia dolce finalizzata alla riattivazione del dialogo e del confronto in grado di restituire il conflitto ai confliggenti affinchè gli stessi potessero con senso di responsabilità dare delle risposte condivise alle problematiche della separazione Uno dei passaggi più interessanti ed intrigante che occupa una posizione chiave nel progetto della Morineau è quello finalizzato a spiegare le differenze importanti tra la Mediazione umanistica rispetto agli altri modelli ed a ridefinire la mission dello stesso  Mediatore familiare sino a farlo diventare “Mediatore dell’anima”. Per raggiungere questo obbiettivo occorre metabolizzare il pensiero dell’ uomo dei greci : corpo, anima e spirito come un vissuto e non come  un concetto. Occorre lavorare su ciascuna di queste parti. Il corpo non dove essere ignorato, l’anima dove essere accolta con tutte le sue emozioni, per aprirsi al livello superiore che tocca un’attesa, un ideale, uno slancio verso ciò che è il bello della vita. Questa è la parte più elevata dell’anima, che si apre al livello spirituale e permette di passare dalle tenebre alla luce. Tutti abbiamo questa dimensione, indipendentemente dal credo, dalla religione, dalla etnia, tutti abbiamo questa attesa di infinito, un bisogno di ordine, di una certa forma di ordine interiore. Quando nella quotidianità delle relazioni ci allontaniamo da questa dimensione “più alta” siamo guidati dalle nostre emozioni e questo crea il conflitto, il conflitto ci porta a sua volta alla sofferenza, sia interiore che interpersonale. Nei momenti di maggiore sconforto e di profondo isolamento, il grido e le lacrime sono il solo linguaggio che l’anima sconvolta ha per esternare il proprio bisogno di sua autenticità. La crisi, oggi, non è solo economica ma soprattutto esistenziale. Per ascoltare il grido, per disvelare il volto dell’altro oltre la maschera, per essere mediatori dell’anima, è necessario, prima di tutto, ascoltare il grido che è tante volte silenzioso e prendere coscienza della maschera che portiamo. Il conflitto è un’occasione privilegiata per poterlo fare e permette di incontrare nell’altro se stesso, la “nostra comune umanità”. Possiamo insieme scoprire spazi di silenzio, perché il grido, che viene dai tempi primordiali appartiene a tutta l’umanità, viene da un livello profondo interiore. Quello che si  apprende  durante uno stage sulla Mediazione umanistica è soprattutto la concretizzazione di questo cammino attraverso lo sviluppo di diverse tappe di passaggio, dal vissuto del corpo, all’anima e allo spirito. Temi affascinati quelli trattati dalla Morineau che rendono la Mediazione familiare un percorso strategico ed una relazione d’aiuto efficace per ripristinare i percorsi di dialogo e la relazione bruscamente interrotti a causa del conflitto familiare; i confliggenti devono essere guidati affinchè diventino plenipotenziari delle decisioni che andranno a prendere nel loro interesse futuro e soprattutto di quello dei loro figli. Leggere il saggio di Giacomo Marcario diventa a questo punto un  imperativo categorico non privo di curiosità.

                  Antonio Peragine – Direttore de “Il Corriere Nazionale”

Info e prenotazioni:

ADDA Editore – info@addaeditore.itredazione@addaeditore.it – Tel.0805539502

Dott. Giacomo Marcario-presidente.federestero@gmail.commarcariogiacomo@virgilio.it Mob.3402587236

 

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