Principale Politica Diritti & Lavoro Non un passo indietro sulle conquiste della lotta

Non un passo indietro sulle conquiste della lotta

FOGGIA – Dopo anni di dura lotta da parte degli e delle abitanti dei ghetti del Foggiano, che hanno permesso di strappare alcune garanzie fondamentali per le persone immigrate, le istituzioni locali mettono in atto nuovi abusi che danneggiano enormemente la libertà di circolazione delle persone, il loro accesso ai documenti e ai servizi di cura.
Da alcuni giorni infatti diverse persone raccontano che l’Ufficio Anagrafe del Comune di Foggia si rifiuta di rilasciare a chi vive e lavora in campagna la Residenza fittizia per senza fissa dimora. Grazie ad una lunga e determinata battaglia, i lavoratori e le lavoratrici delle campagne del foggiano negli scorsi anni hanno vista riconosciuta la possibilità di ottenere la residenza negli insediamenti informali dove vivono, costretti dalle stesse leggi sull’immigrazione e dal pesante sfruttamento lavorativo e senza la possibilità di accedere a vere abitazioni. Grazie a questa conquista è stato possibile rinnovare il permesso di soggiorno anche in assenza di un contratto di affitto ed accedere a tutti i servizi di base a cui la residenza dà diritto, come l’ iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, la possibilità di avere un contratto di lavoro regolare o di iscrivere i figli a scuola.

La giustificazione fornita dal Comune ad alcune associazioni del territorio, in maniera esclusivamente verbale e senza alcuna circolare ufficiale a supporto, sembra rifarsi al contenuto del nuovo DL Sicurezza, che impedirebbe alle Amministrazioni locali di iscrivere all’anagrafe gli stranieri considerati ’senza fissa dimora’. Niente di più falso: la nuova legge sancisce l’impossibilità di ottenere la residenza (di qualsiasi tipo essa sia, regolare o fittizia) per le persone in possesso di permesso temporaneo di sei mesi come richiedenti asilo, ma lascia immutata, per chiunque abbia un altro tipo di permesso valido, come quello umanitario, la possibilità di ottenere la residenza.

A ciò si aggiunga, sempre secondo il racconto di vari testimoni, l’assurdo abuso perpetrato dalla ASL di Foggia che, per il rilascio della tessera STP (Straniero Temporaneamente Soggiornante) – dispositivo creato appositamente per garantire un’assistenza sanitaria di base a chi si trova in condizione di irregolarità – chiede come requisito il possesso del permesso di soggiorno.
Si nega in tal modo la possibilità di regolarizzarsi e di ottenere cure bi base, in maniera del tutto arbitraria e in deroga alla normativa vigente, di fatto contribuendo alla marginalizzazione e all’isolamento delle persone che vivono e lavorano in campagna.

Non possiamo tacere davanti a questi ennesimi soprusi. E’ dovere delle istituzioni, primo tra tutti  il Prefetto di Foggia,  prendere provvedimenti immediati volti ad 
arginare la proliferazione di abusi ingiustificabili, specialmente quando questi accadono in deroga alle normative vigenti e ledono diritti fondamentali riconosciuti a tutti coloro che sono presenti sul territorio.

Gli abitanti e le abitanti dei ghetti del Foggiano denunciano con forza quanto messo in atto da Comune e ASL e sono pronti e determinati a difendere ciò che hanno conquistato con fatica in questi anni. Non faremo un passo indietro su ciò che è stato ottenuto grazie alla lotta: ci ritroverete nelle strade e nelle piazze, a riprenderci ciò che con l’inganno tentate di sottrarci.

Comitato Lavoratori delle Campagne
Rete Campagne in Lotta

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