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Dio amore vuole e non sacrificio

Un frequentatore del blog “Espresso – Altre lettere”, persona colta e intelligente, mi ha chiesto scherzando: “Io sto seguendo una dieta, da un paio di settimane, a base di zuppe di orzo, farro, cereali e legumi, soja e bulghur: che dici, Renato, posso aspirare a divenire perlomeno venerabile? Per ora, ho perso solo 2 kg.”. L’ironia, ovviamente, non era indirizzata a me, giacché sa bene come la penso, ma ad una frequentatrice del blog. Così, ho dato una risposta molto semplice, non indirizzata a lui, ovviamente, giacché non ne ha punto bisogno, ma alla lettrice cui la domanda in realtà era rivolta, giacché ne ha molto bisogno. Una risposta così semplice da poter essere compresa anche da un bambino.
Eccola: “Vedrò di rispondere alla tua domanda scherzosa secondo un cristianesimo sano e non malato. Essendo Dio, secondo il Vangelo, Padre amorevole, dovrebbe apprezzare che tu hai cura del tuo corpo, dovrebbe, vale a dire, apprezzare che tu fai una cosa buona. Il fatto che tu per fare una cosa buona vada incontro ad un piccolo (o grande, giacché rinunci ad un bel piatto di lasagne al forno?) sacrificio, dovrebbe essere motivo di maggiore apprezzamento. Ma al Padre non è il tuo sacrificio che interessa, non vorrebbe il tuo sacrificio (e come potrebbe essendo Padre amorevole?), non chiede il tuo sacrificio, al Padre interessa la cosa buona che fai. Se tu potessi fare la cosa buona senza sacrificio, essendo lui Padre amorevole, sarebbe mille volte meglio”.
E’ davvero strano come ancora oggi moltissimi cristiani non abbiano capito che Dio “misericordia vuole e non sacrificio” (cfr, Mt 9,13). Amore vuole e non sacrificio.

Renato Pierri

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