Principale Ambiente, Natura & Salute La spartizione delle poltrone condanna la Regione alla totale ingovernabilità

La spartizione delle poltrone condanna la Regione alla totale ingovernabilità

Nota dei consiglieri regionali del M5S.
“La spartizione di poltrone di Emiliano ha condannato, sta condannando e condannerà questa regione alla totale ingovernabilità. Non si contano più i Consigli saltati per mancanza del numero legale e commissioni che non possono approvare le proposte di legge per l’assenza degli assessori competenti. Se già oggi siamo a questo punto lasciamo ai pugliesi immaginare cosa accadrà fino al 2020, visto che Emiliano nel tentativo disperato di arginare il M5S, sta “mettendo dentro tutti”. Ci sarà uno scollamento sempre maggiore tra la Giunta e i consiglieri di maggioranza, un’accozzaglia di partiti con idee in alcuni casi diametralmente opposte a sostegno del Governatore che hanno in comune solo l’amore per le poltrone”. Lo dichiarano gli otto consiglieri del M5S Puglia in seguito al rinvio della discussione di una proposta di legge in V Commissione e di un disegno di legge calendarizzato in IV e V, rinvii causati in entrambi i casi dall’assenza degli assessori competenti.

“Oggi – continuano i pentastellati – il consigliere Santorsola si è dimesso dalla V Commissione per il rinvio della votazione del disegno di legge sulle attività estrattive, in discussione da mesi, dovuto all’ennesimo avvicendamento degli assessori all’Ambiente e allo Sviluppo Economico. Quando sono stati nominati l’assessore all’Ambiente (di facciata) Gianni Stea e il suo “tutor” Rocco De Franchi, in Consiglio non si è riusciti a raggiungere il numero legale. Gruppi politici e dirigenti non sanno neanche più a chi devono fare riferimento per avere risposte pertinenti sui problemi della Puglia che continuano ad essere sempre di più e sempre più gravi.

E così 4 milioni di cittadini sono costretti a fare sacrifici, pagare tasse e sopportare disservizi per pagare lo stipendio e soddisfare le ambizioni di un uomo solo: Michele Emiliano. I pugliesi – concludono – sono davvero disposti a sopportare ulteriormente questa situazione?

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