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Arte e Letteratura a Bari con Rosa Marigliano e Antonietta Benagiano

Arte e Letteratura, protagoniste a Bari con la pittrice cosentina barese d’adozione Rosa Marigliano e la scrittrice massafrese Antonietta Benagiano

Si è inaugurata presso la Galleria Comunale Spaziogiovani di Bari (si può visitare fino al 30 settembre in Via Venezia,41), con il Patrocinio del Comune di Bari e dell’Associazione Culturale “Luigi Sturzo” di Conversano, la Mostra di pittura “Viaggio in Puglia” dell’artista Rosa Marigliano. Spazio anche alla Letteratura con la presentazione del libro “L’enigma in scena” di Antonietta Benagiano. La dott.ssa Paola Romano, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Bari, di cui era prevista la presenza, non potendo per subentrato impegno intervenire, ha inviato una mail di scuse augurando successo ad una serata così significativa per l’Arte e la Letteratura. Dopo il cordiale saluto, l’artista Marigliano ha presentato l’Associazione “Luigi Sturzo” (fondata dal politico e scrittore Matteo Fantasia, prosegue con la consueta vivacità culturale grazie all’impegno fattivo della figlia, prof.ssa Marisa Fantasia), poi i critici proff. Antonietta Benagiano e Salvatore Mallardi, la lettrice Danila Fusillo, studentessa della V E , sezione classica dell’IISS “De Ruggieri “ di Massafra, facente parte del Laboratorio didattico della prof.ssa Maria Carmela Pagliari. E’ subito intervenuta la prof.ssa Marisa Fantasia che ha rivolto parole di elogio all’artista, socia dell’Associazione da lunghi anni, alla sua capacità di esprimere pittoricamente la bellezza della Puglia. La parola è passata al critico della Mostra, la scrittrice massafrese prof.ssa Antonietta Benagiano. Dopo brevi note curriculari della Marigliano (cosentina di Montalto Uffugo, barese di adozione con un’attività artistica che l’ha vista sin dagli anni Novanta in primo piano nel territorio e oltre, con attestati e premi, con Mostre personali e collettive che hanno varcato la Regione, e inoltre con presenze su giornali nazionali e in emittenti televisive di rilievo), è passata al suo modus pingendi: effetti impressionisti e cromatismi luminescenti con uno straniamento quasi onirico dalla realtà. Si è soffermata su quel che ama dipingere: la natura, “tempio” dai sereni scorci di coste con lieta flora, con ulivi e vigneti , ma anche le città pugliesi, lungo scenario di meraviglie, di fascinose fantasmagorie notturne (Bari, Giovinazzo, Monopoli, Molfetta, Trani, Martina Franca Ostuni…). Ha parlato della tecnica pittorica (olio su tela, talora con acrilico), della bellezza della pittura a olio e della sua difficoltà (già rilevata da De Chirico), di come la Marigliano pervenga a straordinari effetti di luce e profondità con la preminenza dei colori primari (rosso, giallo, blu), quelli che Pissarro suggeriva a Cezanne seguendo come regola la natura. Ha rilevato che l’esigenza di staccarsi da una società sempre più industrializzata e mercantilistica, avvertita dagli impressionisti, è nel nostro tempo di “passioni tristi”, anche della Marigliano, pur se non riesce talora ad allontanare il dramma, come nella raffigurazione di Taranto.

Unica eccezione perché a prevalere sono le luminosità solari, la tenuità di verdi, i blu che talora si sbiancano confondendosi con serenità di cieli, e rosa e viola e borghi come sospesi e palazzi e castelli in solitudine solenne. E ha concluso che Rosa Marigliano riscopre l’ubi consistam del vivere nella natura dalla bellezza integra, nei borghi immersi in visioni immaginifiche, e questa essenza manda a chi ferma lo sguardo alle sue tele. E’ in seguito intervenuto il Prof. Salvatore Mallardi con le sue note critico-interpretative sulla silloge di racconti “L’Enigma in scena” della Benagiano. Di essa ha colto lo spirito poetico come singolarità nell’attuale panorama editoriale in cui, al contrario, abbondano testi poetici che in realtà hanno uno spirito prosastico; ed ha inoltre posto in rilievo l’afflato filosofico per la ricerca del senso profondo dell’essenza umana presente nei racconti. L’indagine sull’umano è stata dal critico vista come analisi dell’attuale “eclissi” dell’umanità (“il tramonto dell’umano” del Prof. Pasanisi nel saggio introduttivo all’opera), individuata nel timore che l’uomo spesso mostra verso il suo peculiare essere imprevedibile e creativo, nella tentazione di ridurre gli altri e persino se stesso ad un elemento sostituibile all’interno di una rigida programmazione.

Tale lettura interpretativa non ha rinunciato a cogliere gli elementi di speranza presenti nell’opera, a considerare come possibile salvezza dell’umano la capacità di accettare l’imprevedibilità e il fluire del tempo, riuscendo persino a trarre profitto da inaspettate opportunità. La Marigliano ha poi invitato Danila Fusillo a leggere qualche stralcio da “L’enigma in scena”. La studentessa, dopo aver accennato alla massificazione del pensiero, presente nel racconto “Pianificare”, ai protagonisti Arcon e Oudén, ha letto i passi significativi. Prolungati applausi a tutti, ad Arte e Letteratura, protagoniste della serata.

Nella foto, da sinistra: Danila Fusillo, Antonietta Benagiano Salvatore Mallardi, Rosa Marigliano, Maria Carmela Pagliari.

 

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