Principale Ambiente, Natura & Salute Scoperta attivita’ abusiva di gestione rifiuti pericolosi

Scoperta attivita’ abusiva di gestione rifiuti pericolosi

Scoperta altra attivita’ abusiva di gestione rifiuti pericolosi in una autocarrozzeria : scatta sequestro della polizia locale di Bari

Proseguono i controlli in materia ambientale da parte del personale del Settore P.G. della  Polizia Locale di Bari. Questa volta gli uomini diretti e coordinati dal Comandante Generale Michele Palumbo dopo il  controllo di una autocarrozzeria in Via Capaldi, nel quartiere San Pasquale, hanno riscontrato che nella stessa venivano abusivamente ‘gestiti’ e ‘stoccati’ rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi senza alcuna autorizzazione. Infatti in un locale adiacente l’area di lavorazione – adibito a deposito incontrollato di rifiuti – si sono rinvenuti lamierati, materiale assorbente pericoloso, ovvero filtri dell’estrattore della cabina forno, pneumatici fuori uso, bustoni in plastica contenenti rifiuti pericolosi costituiti  da barattoli inquinanti vuoti di solvente e vernice, senza rispettare le norme previste dall’art. 183 co°1 del d.lvo 152/06, riguardanti il deposito temporaneo dei rifiuti ed in particolare, i rifiuti pericolosi non stoccati in contenitori idonei e coperti marchiati UN, misti a rifiuti non pericolosi e privi dell’indicazione del codice CER.

Nello stesso vano-deposito erano presenti altresì altri rifiuti stoccati in contenitori contenenti polveri di scarto, solventi e miscele di solventi,  imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze, assorbenti, materiali filtranti. Il controllo si è concluso con il sequestro preventivo ex art. 321 CPP dell’intero locale pertinente l’attività  e il deferimento all’ Autorità Giudiziaria dell’autore dell’illecito.

Lo stesso é  stato altresì denunciato per la mancanza di autorizzazione alla emissione in atmosfera dei fumi prodotti dall’attività; sono state altresì comminate  le sanzioni amministrative pecuniarie previste dallo stesso Testo Unico Ambientale perché ometteva di tenere in modo completo il registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi e non prodotti nell’attività artigianale.

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